The Crown 5×02 – The SystemTEMPO DI LETTURA 4 min

/
4
(1)

Diana collabora alla scrittura di un libro. Filippo scopre il piacere delle corse in carrozza, soprattutto in compagnia della nipote Penelope.
La sceneggiatura riesce a collegare queste due sottotrame, apparentemente molto distanti fra loro, in modo assai convincente. Non solo e non tanto perché, sullo sfondo di ambedue, continua la disgregazione della famiglia reale, inesorabile come l’eruzione di un vulcano.
Per chi non l’avesse capito, ci pensa Jonathan Pryce, nei panni del principe consorte, a rendere chiara la morale della favola quando fa, sostanzialmente, lo stesso discorso sia a Diana, sia a Penelope.
Tutto sta, secondo lui, nel trovare un proprio spazio di libertà e felicità sfruttando qualche buco dietro le quinte del sistema, pur rispettando rigorosamente la facciata. A nulla serve, sempre secondo lui, pretendere di essere capiti con pianti e strepiti.

TUTTI IN CARROZZA!


L’episodio si apre con una tristissima notizia: la piccola Leonora, intravista nell’episodio precedente, non ce l’ha fatta ed è morta di tumore a soli cinque anni. Il dolore dei genitori, Penelope e Norton, è immenso davanti a un trauma così inspiegabile.
Il principe Filippo consiglia alla nipote un metodo per andare avanti, anche se le cose non torneranno mai più come prima. Si tratta di un piano in due mosse: aprire una fondazione di aiuto alla ricerca contro il cancro nei bambini e trovarsi “una passione“. Il resto lo fa il restauro di una storica carrozza lasciata a languire nelle scuderie.
Questa sotto trama potrebbe dare grandi soddisfazioni agli amanti del gossip reale. Lady Penelope, infatti, era legata da profonda amicizia al vecchio zio. Era tra i pochissimi invitati al suo funerale, svoltosi in forma strettamente privata causa Covid. La serie, però, sembra voler puntare su una vera e propria liason sentimentale fra i due. Si vedrà, intanto è stata scelta per il ruolo Natascha McElhone, già vista in Californication e come First Lady in Designated Survivor.

UNA GUERRA EDITORIALE


Intanto, però, si prepara uno scandalo di proporzioni enormi per la famiglia reale.
Mediante un suo amico medico, James Colthurst, Diana entra in contatto con il giornalista Andrew Morton.
A questo proposito, ancora recentemente William d’Inghilterra ha rilasciato dichiarazioni indignate, sostenendo che sua madre fu indotta con l’inganno a rilasciare le esplosive confessioni apparse nel libro. Effettivamente, nell’episodio si sente parlare di un altro libro, che Carlo avrebbe avuto intenzione di pubblicare con la sua versione della storia del loro matrimonio.
La principessa di Galles, comunque, davanti al microfono coglie l’occasione per lasciarsi andare completamente. Vengono così alla ribalta un’infanzia con genitori anaffettivi, disturbi alimentari e tentativi di suicidio. Il tutto per comporre un vibrante atto d’accusa a Carlo reo, secondo la giovane moglie, di trascurarla e di non capirla.

I TEMPI SONO CAMBIATI


Mentre presenta modi diversi di affrontare le prove della vita e i dolori più strazianti, la puntata induce a riflettere.
Forse, se la principessa del Galles avesse avuto intorno a sé figure in grado di darle un sostegno morale e professionale più saldo rispetto, ad esempio, ad un’aromaterapista, le cose avrebbero potuto essere molto diverse. Questo, però, è il meno.
La differenza di mentalità fra la generazione di Elisabetta e Filippo e quella dei loro figli è abissale. Probabilmente c’entra qualcosa il passaggio, compiutosi in pochi anni, dalla Londra dove ancora c’era il ballo delle debuttanti a corte, con le fanciulle vestire di bianco, alla Swinging London di Beatles e Rolling Stones. C’è stato anche un marcato cambiamento di mentalità dal 1991 (epoca in cui è ambientato l’episodio) ad oggi.
Qualcuno accusa proprio Diana di “aver reso di moda la sofferenza”. Di certo, trent’anni fa non era così diffuso il principio per cui bisogna parlare coraggiosamente in pubblico dei propri problemi più intimi, per essere “di aiuto” a chi si trova nelle stesse difficoltà.
Forse il sottolineare come Andrew Morton abbia dovuto andarsi a cercare sul dizionario medico cosa sia la “bulimia nervosa” sta ad indicare proprio questo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La corsa in carrozza
  • La puntata fa riflettere anche sul presente
  • Diana non sceglie certo il metodo migliore per affrontare i suoi seri problemi
  • Mentalità troppo diverse rischiano di non capirsi

 

Un’affascinante puntata sull’elaborazione del lutto, mentre le divisioni tra membri della stessa famiglia si fanno sempre più profonde.
La serie ha già alzato i toni rispetto alla puntata precedente, quindi si prospetta una stagione in crescendo fino al disastro promesso nel finale di questo episodio.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

4

Nessun voto per ora

Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

Precedente

Documentary Now! 4×05 – My Monkey Grifter

Prossima

Guillermo Del Toro’s Cabinet Of Curiosities 1×06 – Dreams In The Witch House

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.