“Suddenly, I have been in Atrani for more than a year, and I’m still discovering things about the town Atrani, I had learned, had existed before Columbus had discovered America. Most evenings, a woman practices the flute I saw my first palm tree, and the ocean. Although the taxi ride did not cost as much as it would have I watched as he prepared the clock tower struck four at that exact moment I had never stayed in a place that didn’t have its own bathroom, except for in college”
Conquistare la fiducia di Dickie, trovare un modo per farsi apprezzare anche da Marge, definire i dettagli in vista del grande atto. A seguito del pilot, la prospettiva che viene fornita è quella di un Thomas Ripley in assoluto controllo, il quale sta attuando il proprio piano con intelligenza e senza particolari sforzi.
Le persone con le quali sta interagendo, d’altronde, sono ricchi annoiati, che viaggiano – a spese delle proprie famiglie – senza una meta, cercando di donare alla loro eterna vacanza una nobile giustificazione artistica. Dipingendo quadri di scarso valore, ad esempio, oppure scrivendo un romanzo i cui considerevoli difetti sono facilmente identificati anche da chi non è professionista del settore.
Un esperto truffatore, cresciuto nei bassifondi di New York senza famiglia e senza denaro, non ha dunque riscontrato problemi a entrare nella vita dei due fidanzati, rubando aspetti della loro quotidianità, movimenti, gesti e accessori. Quello che ha fatto la differenza, in questi 3 episodi, è la capacità di mettere in scena tutto ciò. Dalla regia alla fotografia in bianco e nero, dai dialoghi alle prestazioni attoriali. Ripley è – sino ad ora – un prodotto che onora appieno l’opera letteraria dalla quale è tratto.
CARAVAGGIO, CENE E CAFFÈ
Solitamente, i secondi episodi stagionali hanno una funzione piuttosto transitoria. In altre parole, aiutano lo spettatore a conoscere meglio i personaggi, a delineare le varie storyline, e si concentrano molto sui dialoghi e sulle sfumature dei dettagli. In questo caso, Steven Zaillian ha deciso di dare un taglio differente a “Seven Mercies“.
Da un lato, la puntata non presenta clamorosi colpi di scena e il ritmo non è propriamente quello di un film di Guy Ritchie. D’altronde, visto il concept stesso dello show, non potrebbe essere altrimenti. Per attuare il proprio piano, Tom ha bisogno di studiare la quotidianità di Dickie, di assorbire la mentalità e lo stile di vita della persona che ha intenzione di sostituire. E, come è possibile immaginare, la giornata tipo di un ricco americano in vacanza nell’Italia degli anni ’60 consiste in una variegata ripetizione di pause caffè, cene al ristorante e visite ai musei.
Dall’altro lato, però, il focus su Ripley ha permesso allo spettatore di entrare ancora maggiormente nella psiche del personaggio. Nei momenti in cui era solo, è stato possibile infatti osservare un aspetto cruciale della sua personalità. Tom Ripley prova una grande adrenalina quando mette in atto una truffa. Quel fremito interiore gli genera una scintilla negli occhi e, a volte, lo porta anche a commettere degli errori.
SOMMERSO
Tom è un uomo brillante, intelligente e con un talento non comune. Nonostante ciò, il suo doppio gioco nei confronti della famiglia Greenleaf non poteva durare a lungo. Dopo solo due puntate, dunque, Dickie e Marge stavano iniziando a pianificare l’allontanamento del sempre più scomodo terzo cittadino americano residente nella città di Atrani.
Dopo essere stato scoperto da Dickie in un tentativo di imitazione, per Tom non era rimasta altra scelta, se non quella di agire. Il terzo episodio è dunque dedicato alla messa in atto dell’elemento principale del piano, ossia uccidere Dickie e sostituirlo. E quale migliore occasione di una gita in barca in una città a centinaia di chilometri dalla propria residenza?
Anche in questo caso, lo sviluppo delle vicende è lineare e senza particolari colpi di scena. Sin dal momento in cui i due protagonisti partono per Sanremo, è infatti chiaro che solo uno di loro tornerà ad Atrani. Tuttavia, la fotografia in bianco e nero e la narrazione a tinte noir sono riuscite a conferire all’intera storyline un alone di profondità e di fascino.
Guardando Ripley, la sensazione è di assistere a un tentativo di esplorare la natura umana, andando oltre le singole truffe e le frequenti menzogne. Magari si tratta semplicemente di suggestione derivante dal comparto tecnico e dalla necessità intrinseca di ricercare parallelismi con dei capolavori del passato ma, anche se fosse così, ciò non sminuirebbe affatto la portata di queste tre puntate.
L’INIZIO DELLO SHOW
L’omicidio di Dickie e l’assunzione della sua identità da parte di Tom rappresentano chiaramente il punto di svolta della stagione. In un certo senso, si può dire che il vero show inizia adesso, dopo un lungo preambolo volto a spiegare come mai Thomas Ripley sia riuscito a diventare il ricco ereditiere Richard Greenleaf.
Da questo momento in poi, la serie cambierà radicalmente abito. Rimarranno le ambientazioni eleganti, la fotografia ricercata e un senso autentico di epoca passata. Il contenuto delle vicende, però, sarà inevitabilmente riempito da una spirale crescente di bugie, tensione e violenza. È ora di entrare in scena.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Ladies and gentlemen, please welcome the one and only Richard Greenleaf.
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.