Suits 4×02 – Breakfast, Lunch And DinnerTEMPO DI LETTURA 5 min

“Some people
love the taste of blood. Other people… better you find out who you are sooner
or later”. 

Non si ha il tempo di lamentarsi dei piccoli
difetti di una puntata di Suits che questi spariscono in quella
successiva. Iniziamo con Louis: “I eat cocks at breakfast, lunch and dinner”. Oh Louis, sei
ineguagliabile! Ci aspettavamo lo scontro con Malone ma di certo non lo show
che hanno tirato fuori

alla deposizione del malcapitato di turno. Per sicurezza,
comunque, alla fine i due sono di nuovo ai ferri corti ma almeno Louis ci guadagna
l’ufficio ad angolo di Malone. Anche se la concessione di Jessica sembra un po’
un contentino, mi auguro che Louis la prenda come un incoraggiamento a far vedere
ancora di più quanto meriti quel “Litt” che sembra volere così disperatamente
affianco a “Pearson-Specter”.

Una cosa però è certa, su quella parete andrebbe un
nome: Donna Paulsen. Perché diciamocelo, quello studio non reggerebbe un secondo
senza di lei e qui arriviamo all’altro punto debole della scorsa puntata: la
quasi assenza di Donna. Non solo stavolta ha più scene ma praticamente
guida le azioni di tutti nemmeno fosse Ditocorto in Game Of Thrones (ci sarà un
giorno in cui smetterò di fare riferimenti a Game Of Thrones, ma oggi non è quel giorno). Convince Louis a desistere dal fare qualcosa contro la sua stessa natura;
dimostra a Jessica che a Donna non si può nascondere nulla e la spinge a
concedere a Louis il riconoscimento che merita e di cui ha psicologicamente
bisogno; consiglia Rachel su come comportarsi con Harvey. Insomma Donna rimane un personaggio così ben costruito ed interessante che è impossibile restarne
delusi, rimane il fatto che si lascia poco spazio ad una sua evoluzione ed è l’unico difetto, tra l’altro neanche suo. Passi il non
darle ambizioni di carriera nonostante l’acume e la spiccata intelligenza (d’altronde
chi non vorrebbe fare semplicemente la segretaria quando lavori con Harvey
Specter che, oltretutto, ti regala una borsa ogni volta che deve farsi perdonare).
Non dispiacerebbe però vederla affrontare una sfida sul piano emotivo/relazionale
al pari di quella della seconda stagione che ha visto lei e Harvey protagonisti
di indimenticabili scene come il processo interno per negligenza – conclusosi
peraltro con una borsa in regalo per lei.

Di certo non mancano e non mancheranno le sfide tra
Mike e Harvey.

Avete presente la scena di Amore e Guerra di Woody
Allen in cui Diane Keaton ascolta le lamentele amorose della cugina Natasha? “E’ davvero una situazione molto complicata
cugina Sonia: sono innamorata di Alexi, lui ama Alice, Alice ha una relazione
con Lev, ecc. ecc”. Ebbene, la situazione odierna è la seguente: Mike, ex Padawan
di Harvey, è in gara per l’acquisizione delle Willis Industries contro Logan,
cliente di Harvey, il quale ha avuto una relazione extra-coniugale con Rachel,
assistente di Harvey e attuale ragazza di Mike. Tutto questo intreccio in stile
Beautiful a prima vista sembra un facile espediente da parte degli autori per
riempire con sufficiente materiale narrativo l’intera stagione, il gomitolo di
lana ingarbugliato da disfare lentamente nodo per nodo nel corso delle puntate.
In realtà, come ha già iniziato a fare in questa puntata, servirà anche a
mettere alla prova i nostri personaggi, soprattutto con sé stessi.

Harvey si ritrova a fare da baby-sitter ai due
ragazzini Mike e Logan quando, in una scena carica di tensione fin dal pacato
inizio, finiscono a discutere animatamente delle sorti della Willis Industries,
facendo parlare più “le parti basse” che il cervello. Perché sarebbe chiaro
anche a mia nonna che quando Logan dice “se
voglio la spoglio e la rigiro come mi pare”, non sta parlando (solo) dell’
azienda ma della nostra Rachel combina guai.

Mike che si confronta col dilemma morale
concernente il lavoro come avvocato spietato è cosa già vista, e non si era mai
capito se fosse passato al lato oscuro oppure no; ora che è diventato investment
banker sembra aver capito che quando “you play in the major league” non c’è spazio per i buoni. Onestamente, era un po’ snervante questo atteggiamento
ambivalente in cui voleva nuotare nella vasca degli squali e contemporaneamente fare il
buon samaritano. Alla fine, dopo aver provato a salvare il suo lavoro accettando l’offerta di Harvey, ormai scaduta, riesce comunque a salvare sé stesso e l’azienda che voleva proteggere al prezzo del sogno di espansione di Walter Gillis a cui dice: “We’ll live to
fight another day”. Lo sa lui, lo sappiamo noi e lo sanno anche gli
autori che nemmeno il più brillante (non) avvocato può trovare una via di
scampo in eterno. La rabbia espressa nell’aver dovuto fare quello che ha fatto insinua il dubbio che non sia poi così convinto. Vedremo come evolverà la situazione.

Harvey dal canto suo deve fare i conti col dover
tirar fuori la propria spietatezza contro l’amico ed ex-protetto, finendo per ricorrere ai suoi soliti giochetti fuori dalle aule; d’altronde è una
prerogativa di questo legal drama che le cause si giochino a colpi di ricatti,
scambi di informazioni e compromessi ancor prima, se non evitando, di arrivare
in tribunale. Ed è anche per questo che ci piace tanto.

Dulcis in fundo “Breakfast, Lunch And Dinner” si conclude con un’innegabile e bellissima scena finale in
cui Mike ringrazia Harvey per averlo, seppur non con quel proposito, messo alle
strette permettendogli di tirar fuori un coraggio che non aveva osato avere, ed
Harvey orgoglioso lo guarda andar via con un sorriso compiaciuto e allo stesso
tempo malinconico perché sa che solo uno dei due alla fine vincerà. Certo c’è sempre qualche difetto ma scene come queste alzano sempre il livello della puntata.