The Good Fight 5×08 – And The Detente Had An EndTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Good Fight 5x08 recensione Volendo cominciare a tirare le somme della stagione, si possono osservare due cose:

1. The Good Fight è una serie che non sembra risentire del trascorrere del tempo. L’attualità è la sua linfa vitale, fonte inesauribile di commedia e drammaticità, grazie a cui lo show non perde mai lo smalto delle primissime puntate in cui, con diffidenza, si assisteva ad un’aula di Tribunale privata della presenza di Alicia Florrick.

2. Pochi sono i protagonisti in grado di reggere ancora un episodio. L’interazione tra personaggi principali e personaggi minori ha la funzione di trainare questi ultimi nella zona dei character più imponenti, fino a farli camminare con le proprie gambe. Fu così per Marissa (già avviata da un privilegiato rapporto con Alicia, the good wife) e sembra essere così per tutti quei personaggi che gravitano intorno a Liz e Diane da inizio stagione (Carmen Moyo, David Cord, giudice Wackner e via dicendo).
Purtroppo però, qualche intoppo sembra esserci stato. In primis con il personaggio di Marissa, relegata ormai alla sola relazione con il giudice Wackner, senza una trama ben delineata che possa far fruttare le qualità del personaggio (qualità parecchio apprezzate sia nella serie madre che nella figlia). Stesso discorso per personaggi ancora poco saporiti come Carmen Moyo, David Cord e il nuovo amante di Liz. Nessuno sembra riuscire a mantenere l’attenzione per troppo tempo sullo schermo.

DIANE VS. LIZ


Uno dei caratteri distintivi della serie madre è rappresentato dalle narrazioni societarie che vedono i soci ora abbracciarsi e sostenersi, ora accoltellarsi alle spalle: fu così tra Will e Diane, tra Alicia e Will, tra Cary e Alicia. Un tipo di narrazione particolarmente apprezzata, perché mostra il lato più realistico del mondo legale e lavorativo in generale, dove non c’è spazio per sentimenti di amicizia e stima reciproca quando si tratta di affari. Un tratto inconfondibile, che ha segnato anche il tracciato di The Good Fight.
C’è da ammettere che da quando è subentrata la STR Laurie, pochi sono stati i momenti dedicati alle vicende dello studio. La stessa misteriosa società detentrice delle quote di maggioranza della Reddick&Lockhart (…and Boseman) non è stata per nulla al centro di narrazioni particolarmente interessanti. La serie sembrava così aver perso l’occasione di innescare dinamiche societarie che avrebbero arricchito il manifesto di The Good Fight, da sempre attenta e scrupolosa nella rappresentazione della realtà. E invece l’addio a Boseman ha dato avvio ad un processo di rinnovo già da tempo necessario. 
Le lamentele dei soci circa la partnership di Diane non potevano che portare dissapori tra Liz e Diane stessa. L’inevitabile scontro tra i due avvocati genera la tensione giusta per l’atteso finale di stagione, ponendo le basi per un futuro ancora tutto da costruire.

PURPLE ZONE


L’assurda storyline del Tribunale 9 3/4 tocca vette sempre più improbabili, delineando un mondo alternativo di cui chiunque, prima o poi, sembra doverne accettare l’esistenza.
La paradossale istituzione di un carcere privato messo a disposizione della corte fittizia era un passo un po’ esagerato per una serie abituata ad un certo rigore nella rappresentazione della realtà e dell’attualità. Certo è che non si può dire che manchino i momenti ludici in ogni episodio, proprio grazie al giudice Wackner e alla bizzarra aula in cui si trova a presiedere.
Tuttavia pare lecito domandarsi, a due puntate dal finale, dove questa narrazione voglia portare lo spettatore e quali siano i risvolti o le riflessioni trasportate da questa fetta di stagione, che ha comunque costituito una presenza importante in ogni episodio. Se l’intento principale è chiaramente quello di voler giocare e mettere in scena siparietti altrimenti impossibili nelle seriose aule di The Good Fight, giunti all’ottavo capitolo è doveroso esaminare qualche conseguenza da questa scelta narrativa.
Attualmente risulta difficile comprendere la storyline del Tribunale 9 3/4 se non esclusivamente in un’ottica comedy, senza pretesa di raccontare alcunché: constatazione che, sicuramente, non esalta le qualità della serie la quale sembra ignorare di dover rendere conto agli spettatori della grottesca narrazione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Diane Vs. Liz 
  • Dinamiche societarie: lo studio sembra sull’orlo di una guerra
  • La storyline delle forze dell’ordine, iniziata nello scorso episodio, continua silenziosamente a mietere vittime
  • Dove finirà la narrazione del tribunale 9 3/4 ?
  • Personaggio di Marissa, ormai assorbito solo dal giudice Wackner
  • Personaggio di David Lee usato come jolly

 

Qualche incertezza narrativa segna questo ottavo capitolo di The Good Fight che, nonostante tutto, si lascia sempre guardare con facilità e leggerezza.

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