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L’inizio di questa quarta e ultima stagione di The Good Place è servito più che altro a ricordare al pubblico che grande esperimento riuscito sia stato lo show di Michael Schur. Non che i precedenti quattro siano stati episodi negativi, ma sicuramente hanno rappresentato una lenta rimessa in moto di quella che è pur sempre una comedy. Comedy che però ha quel piccolo e atipico particolare di trattare temi come aldilà, etica e morale. Il bilanciamento tra stato d’animo di personaggi a cui è ormai successo di tutto, il bisogno di iniziare a tirare le somme e la necessità di rinnovare le gag non ha reso così immediato il via.
Ciò che sicuramente poteva rappresentare un punto di svolta era una divisione tra luoghi e personaggi. Non a caso il valore aggiunto di “Employee Of The Bearimy” è proprio la separazione dettata dalla missione di Michael e Jason, alla ricerca di Janet. Scontato pensare che la strana coppia coinvolta in tale ricerca avrebbe rubato la scena, relegando le altre storyline a riempitivi di poco conto. Mostrare il Bad Place, con tanto di conferenza tenuta da Shawn e Jason impegnato a non tirare molotov, sicuramente era una premessa non da poco. Ciò che accade però è che l’impatto comico è sicuramente efficace (basti considerare i demoni che pensano ad una rappresentazione studiata in stile Comicon), però non viene a mancare la profondità di cui sopra, tipica di The Good Place. Michael si trova a confrontarsi con Vicky nelle sembianze di se stesso, scusa questa per una profonda indagine interiore.
Ciò che The Good Place ci ha raccontato finora è stata una storia di redenzione post-mortem per alcuni esseri umani, è vero, ma anche per una creatura infernale, da sempre avvezza alla vita del Bad Place, ora in piena collaborazione con quattro disagiati passati a miglior vita. Michael si guarda allo specchio, quindi, e tira le somme del suo percorso morale. Poco importa se il riscatto di Janet risulta quasi troppo facile, di fronte ad un perplesso Shawn. Non era questo, evidentemente, l’oggetto di narrazione principale.
Lecito pensare a questo punto che chi è rimasto nel finto Good Place (Tahani, Eleanor, Chidi e Derek) sia protagonista di una linea narrativa di secondo piano. Così è effettivamente: Tahani che non si sente indispensabile e Eleanor che evidenzia le differenze e la complementarità tra le due non è certo un elemento fondamentale nell’orizzontalità dello show. Così come Chidi continua a patire dell’effettivo ruolo e sacrificio da lui assunto nel finale della scorsa stagione, rimanendo in disparte e finora ai margini (come è normale che sia, essendo divenuto una mera pedina). Andando però a rileggere sopra i personaggi coinvolti in questa storyline non può sfuggire la presenza di Derek. Con il suo calice pieno di lettere dello Scarabeo, Derek aggiunge una porzione di demenza e demenzialità di tutto rispetto. Verissimo che Tahani e Eleanor abbiano degli scambi e confronti da comedy standard, ancora più vero che la love story tra Eleanor e Chidi sta dando vita a ripetitivi momenti di malinconia (Eleanor che lo guarda baciarsi con la sua attuale fiamma), ma se in tutto questo calderone ci si aggiunge del sano nonsense, aumentando l’apporto comico dell’episodio, è un attimo che la fruibilità di questo raggiunga un livello assolutamente in linea con le aspettative che si hanno per The Good Place.
Ciò che sicuramente poteva rappresentare un punto di svolta era una divisione tra luoghi e personaggi. Non a caso il valore aggiunto di “Employee Of The Bearimy” è proprio la separazione dettata dalla missione di Michael e Jason, alla ricerca di Janet. Scontato pensare che la strana coppia coinvolta in tale ricerca avrebbe rubato la scena, relegando le altre storyline a riempitivi di poco conto. Mostrare il Bad Place, con tanto di conferenza tenuta da Shawn e Jason impegnato a non tirare molotov, sicuramente era una premessa non da poco. Ciò che accade però è che l’impatto comico è sicuramente efficace (basti considerare i demoni che pensano ad una rappresentazione studiata in stile Comicon), però non viene a mancare la profondità di cui sopra, tipica di The Good Place. Michael si trova a confrontarsi con Vicky nelle sembianze di se stesso, scusa questa per una profonda indagine interiore.
Ciò che The Good Place ci ha raccontato finora è stata una storia di redenzione post-mortem per alcuni esseri umani, è vero, ma anche per una creatura infernale, da sempre avvezza alla vita del Bad Place, ora in piena collaborazione con quattro disagiati passati a miglior vita. Michael si guarda allo specchio, quindi, e tira le somme del suo percorso morale. Poco importa se il riscatto di Janet risulta quasi troppo facile, di fronte ad un perplesso Shawn. Non era questo, evidentemente, l’oggetto di narrazione principale.
Lecito pensare a questo punto che chi è rimasto nel finto Good Place (Tahani, Eleanor, Chidi e Derek) sia protagonista di una linea narrativa di secondo piano. Così è effettivamente: Tahani che non si sente indispensabile e Eleanor che evidenzia le differenze e la complementarità tra le due non è certo un elemento fondamentale nell’orizzontalità dello show. Così come Chidi continua a patire dell’effettivo ruolo e sacrificio da lui assunto nel finale della scorsa stagione, rimanendo in disparte e finora ai margini (come è normale che sia, essendo divenuto una mera pedina). Andando però a rileggere sopra i personaggi coinvolti in questa storyline non può sfuggire la presenza di Derek. Con il suo calice pieno di lettere dello Scarabeo, Derek aggiunge una porzione di demenza e demenzialità di tutto rispetto. Verissimo che Tahani e Eleanor abbiano degli scambi e confronti da comedy standard, ancora più vero che la love story tra Eleanor e Chidi sta dando vita a ripetitivi momenti di malinconia (Eleanor che lo guarda baciarsi con la sua attuale fiamma), ma se in tutto questo calderone ci si aggiunge del sano nonsense, aumentando l’apporto comico dell’episodio, è un attimo che la fruibilità di questo raggiunga un livello assolutamente in linea con le aspettative che si hanno per The Good Place.
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The Good Place ha scelto di non allungare il brodo e questa quarta e ultima stagione sta decisamente proseguendo con un trend positivo, mescolando elementi di comicità meravigliosamente spicciola con tematiche alte, profonde e universali.
Tinker, Tailor, Demon, Spy 4×04 | 2.02 milioni – 0.6 rating |
Employee Of The Bearimy 4×05 | 1.91 milioni – 0.6 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.