Failure is how we grow. Actually, it’s how men grow. It’s how women shrink. Women are not allowed to fail. And when we finally get an opportunity to do something that isn’t normally done by our sex, we get one chance.”
La riproposizione in casa The Marvelous Mrs Maisel sembra non arrestarsi alla pura e semplice vita di coppia dei coniugi Weissman. Bensì, anche per quanto concerne lo spettacolo d’apertura di Midge per Shy, la serie sembra intenzionata a riutilizzare schemi già più e più volte visti. Un iniziale fiasco, un veloce recupero ed un finale travolgente ed acclamato dal pubblico in platea.
Era proprio questo genere di narrazione ad essere stata incasellata, nelle nostre precedenti recensioni, come “rosa confetto ed utopistico”: a Midge sembra non venir lasciata possibilità alcuna di fallire, un elemento necessario sotto determinati aspetti per il mondo della stand-up comedy, dal momento che rappresenterebbe nuova linfa vitale per i successivi spettacoli e soprattutto andrebbe a formare parte di quella “esperienza” che Midge sembra raccogliere solo tramite i successi. La vita è complicata, lastricata di insuccessi e sfortune, addolcite ogni tanto da qualche minima gioia lungo il percorso. Eppure per Midge sembrano esistere solo queste ultime, visto e considerato che la sua intera storia sembra non essere intaccata da veri e propri fallimenti. Sono però necessarie due specifiche.
Prima di tutto la serie cerca di introdurre dei “fallimenti”, come per esempio il freddo glaciale con cui la comica è stata accolta dal pubblico in attesa di Shy. Ma tutto viene giustificato dopo una manciata di secondi: il pubblico rumoreggia perché sta mangiando; alcune persone si complimentano con i camerieri per i propri drink; una donna grida cercando di attirare l’attenzione della sua amica che faticava ad arrivare al tavolo. In sintesi: c’è l’accenno di un fallimento, sì, ma viene subito circoscritto e giustificato quasi non si volesse sporcare il successo, a tratti eccessivo, di Midge.
In secondo luogo, bisogna appuntare che solo la carriera lavorativa di Midge risulta esentata dalla sfortuna e dalle complicanze della vita dal momento che, invece, dal punto di vista familiare e sociale la serie ha ben inserito e presentato vari “incidenti di percorso”. Elementi che si ripercuotono, chiaramente, sulla vita di Midge e che ne conformano le capacità comiche e di spettacolo.
Anche in questo episodio, infatti, i coniugi Weissman riescono a racimolare il loro consueto minutaggio con delle consuete sequenze tragicomiche. E’ arrivata l’ora dell’addio per il caro appartamento che da più di due stagioni rappresenta la casa di Midge, Abe, Rose e Zelda. Ecco quindi che prima Midge (con una sequenza atipica e non eccessivamente sentimentale come era lecito attendersi) e successivamente Abe e Rose (qui il drama, seppur circoscritto ad un “semplice” appartamento, raggiunge vette molto alte) danno il loro personale addio al corridoio, alle stanze, ai muri. E’ il momento della diaspora per i Weissman.
Non del tutto archiviata risulta essere la porzione di trama riguardante la difficile posizione di manager di Susie, divisa a metà tra Sophie Lennon e Midge. La prima ha esplicitamente richiesto totale fedeltà a Susie, appuntando che non gradirebbe in alcun modo essere messa al secondo posto (in quanto a priorità), specialmente se a giovare di questa preferenza sarebbe Midge. La giovane Mrs Maisel, d’altra parte, nonostante un’iniziale fiducia poco convinta sembrerebbe in grado di reggere la precaria situazione. Almeno fino a repentini cambiamenti umorali o emozionali dei quali, ad ora, non risulta esserci traccia.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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It’s the Sixties, Man! 3×02 | ND milioni – ND rating |
Panty Pose 3×03 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.