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(1)
“Life can never be
Exactly like we want it to be
But I can be satisfied
Just knowing you love me”
(Dedicated To The One I Love)
Exactly like we want it to be
But I can be satisfied
Just knowing you love me”
(Dedicated To The One I Love)
Se c’è un elemento non ancora richiamato nelle precedenti recensioni, ma che necessiterebbe quasi un articolo a parte, è sicuramente la cura dei dettagli scenografici di The Marvelous Mrs. Maisel. Gli edifici, gli abiti, i mezzi, le strade e gli addobbi: ogni singolo elemento e la musicalità con cui viene portato in scena rappresentano una vera e propria gioia per gli occhi, tanto da lasciare sgomenti durante la visione. Durante una delle prime puntate di questa stagione Abe e Rose, in una discussione con Midge, avevano appuntato quanto fosse esagerato destinare un’intera stanza del loro vecchio appartamento come guardaroba proprio di Midge. Una esagerazione stilistica (e di scena) che però permette alla serie di mostrare eleganza, spensieratezza ed una dose di colori invidiabile. I cambi d’abito di Midge non risultano mai puri e semplici contorni di scena, ma piuttosto elementi attivi della narrazione: gli outfit colorati, carichi di vita, sottolineano la vivacità di un personaggio attivo e sociale come Midge e arrivano in contrasto con la “tenuta da spettacolo” (l’abito da sera completamente nero) che, invece, Mrs. Maisel porta così elegantemente in scena.
Ma la cura dei dettagli non si riduce alla perfetta gestione degli elementi sopra descritti, piuttosto coinvolge anche la loro esposizione al pubblico: basti pensare alla lunga sequenza iniziale di questo episodio e si avrà un perfetto esempio di quello che vogliamo far intendere.
Una sequenza molto lunga, altalenante tra paesaggio antropico e l’accoppiata Midge-Susie, che prima si sofferma sull’esterno arrivando poi a seguire proprio Midge all’interno dell’hotel permettendo allo spettatore una visione d’insieme di quello che sarà il nuovo contesto della narrazione: niente più pub o locali dimenticati da Dio o nascosti in qualche sperduto buco di periferia, bensì sfarzo elegante e vivido che attende al varco Midge e Susie.
“It’s Comedy or Cabbage” è una puntata di raccordo, poco utile ai fini della trama (fatta esclusione della decisione degli sceneggiatori di evidenziare il rapporto intimo tra Mei e Joel), ma che rappresenta una buona ora di distacco, utile a far carburare lo show per il finale ormai alle porte.
Il ruolo di raccordo si percepisce molto bene, soprattutto oltre metà puntata quando viene coinvolto Lenny Bruce ed il suo incredibile charme. La serata passata con Midge, in cui la loro amicizia (nonostante Lenny cerchi di elevarla a qualcosa di più) viene ulteriormente fortificata, risulta un orpello narrativo di pregiata fattura, che oltretutto si presenta all’interno dello show nel momento più opportuno. Il contatto tra Midge e Lenny, infatti, ha sempre rappresentato per i due comici un’evoluzione, un cambiamento, basti pensare allo sketch “All Alone” che tanto aveva sconvolto sentimentalmente Midge nel finale della scorsa stagione.
Valutando le votazioni date in questi episodi e mettendole a confronto con quelle elargite nella passata seconda stagione sarà facile notare una certa flessione (verso il basso): sintomo questo di una riduzione della qualità dello show? Sì e no. Lo show continua a mantenere degli standard molto alti per quanto riguarda il settore comedy-drama, tuttavia la ripetitività di alcuni schemi all’interno della storia fa storcere il naso e lascia durante la visione quel retrogusto di deja-vù che non può non infastidire (anche se poco). E’ da sottolineare che le puntate continuano a coinvolgere lo spettatore durante la visione, quindi non si sta parlando di una vera e propria flessione. Tuttavia alle puntate, fino a questo punto, sembra mancare qualcosa: una durata forse esagerata per quello che viene mandato in onda? Delle sottotrame poco avvincenti (ancora non è lecito sapere cosa esattamente rappresenterà per lo show il pub di Joel, per esempio) o troppo numerose e quindi dispersive? The Marvelous Mrs. Maisel non si trova di fronte ad una impasse narrativa, è d’uopo sottolinearlo nuovamente. Tuttavia lo show sembra aver perso di mordente e di verve agonistica. Resta la speranza che gli ultimi tre episodi, tirando le fila di tutti i singoli racconti, riescano a portare aria fresca alla narrazione.
Ma la cura dei dettagli non si riduce alla perfetta gestione degli elementi sopra descritti, piuttosto coinvolge anche la loro esposizione al pubblico: basti pensare alla lunga sequenza iniziale di questo episodio e si avrà un perfetto esempio di quello che vogliamo far intendere.
Una sequenza molto lunga, altalenante tra paesaggio antropico e l’accoppiata Midge-Susie, che prima si sofferma sull’esterno arrivando poi a seguire proprio Midge all’interno dell’hotel permettendo allo spettatore una visione d’insieme di quello che sarà il nuovo contesto della narrazione: niente più pub o locali dimenticati da Dio o nascosti in qualche sperduto buco di periferia, bensì sfarzo elegante e vivido che attende al varco Midge e Susie.
“It’s Comedy or Cabbage” è una puntata di raccordo, poco utile ai fini della trama (fatta esclusione della decisione degli sceneggiatori di evidenziare il rapporto intimo tra Mei e Joel), ma che rappresenta una buona ora di distacco, utile a far carburare lo show per il finale ormai alle porte.
Il ruolo di raccordo si percepisce molto bene, soprattutto oltre metà puntata quando viene coinvolto Lenny Bruce ed il suo incredibile charme. La serata passata con Midge, in cui la loro amicizia (nonostante Lenny cerchi di elevarla a qualcosa di più) viene ulteriormente fortificata, risulta un orpello narrativo di pregiata fattura, che oltretutto si presenta all’interno dello show nel momento più opportuno. Il contatto tra Midge e Lenny, infatti, ha sempre rappresentato per i due comici un’evoluzione, un cambiamento, basti pensare allo sketch “All Alone” che tanto aveva sconvolto sentimentalmente Midge nel finale della scorsa stagione.
Valutando le votazioni date in questi episodi e mettendole a confronto con quelle elargite nella passata seconda stagione sarà facile notare una certa flessione (verso il basso): sintomo questo di una riduzione della qualità dello show? Sì e no. Lo show continua a mantenere degli standard molto alti per quanto riguarda il settore comedy-drama, tuttavia la ripetitività di alcuni schemi all’interno della storia fa storcere il naso e lascia durante la visione quel retrogusto di deja-vù che non può non infastidire (anche se poco). E’ da sottolineare che le puntate continuano a coinvolgere lo spettatore durante la visione, quindi non si sta parlando di una vera e propria flessione. Tuttavia alle puntate, fino a questo punto, sembra mancare qualcosa: una durata forse esagerata per quello che viene mandato in onda? Delle sottotrame poco avvincenti (ancora non è lecito sapere cosa esattamente rappresenterà per lo show il pub di Joel, per esempio) o troppo numerose e quindi dispersive? The Marvelous Mrs. Maisel non si trova di fronte ad una impasse narrativa, è d’uopo sottolinearlo nuovamente. Tuttavia lo show sembra aver perso di mordente e di verve agonistica. Resta la speranza che gli ultimi tre episodi, tirando le fila di tutti i singoli racconti, riescano a portare aria fresca alla narrazione.
Lenny: “Hey. Maybe someday. Before I’m dead.”
Midge: “It’s a date.”
Midge: “It’s a date.”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Lenny Bruce e Miriam Maisel: un modo sublime per chiudere la puntata, una sorta di ritorno alle origini.
Hands! 3×04 | ND milioni – ND rating |
It’s Comedy or Cabbage 3×05 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.