Upfronts 2018-2019: ABCTEMPO DI LETTURA 8 min

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Se si contano le serie cancellate o concluse, e le si rapporta al totale di quelle andate in onda quest’anno, il risultato è pietrificante: 12 show cancellati su 26. Praticamente 1 ogni 2, il 50% delle serie ghigliottinato senza tanti scrupoli o per giusta causa. È difficile quindi non giudicare la stagione appena passata come una grossa batosta per il network della Disney, e, con uno sguardo al futuro, tutto questo si tramuta in un enorme punto di domanda: rivoluzione alle porte o giocata in sicurezza (come fatto da NBC e FOX)? Se si guarda alla schedule la risposta sembra essere la seconda, dando un occhio ai nuovi show invece la sensazione è ancora peggiore.
Spulciando tra le morti eccellenti troviamo tutta una serie di programmi che hanno meritato la scure (Kevin (Probably) Saves The World.Marvel’s Inhumans), ma ce ne sono anche altri che erano andati fin troppo oltre ed era giusto mettervi fine (Once Upon A TimeScandal, The Middle). Insomma c’è una buona spiegazione dietro e c’è una ragione abbastanza chiara se altri 14 show sono stati salvati: non si poteva fare una mattanza generale perché sarebbe stato troppo. Eppure i candidati eccellenti in quanto ad ascolti c’erano eccome: How To Get Away With Murder (ai minimi storici), Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. o anche For The People (una media di 2 milioni ad episodio) e lo spin-off di Grey’s Anatomy Station 19 (viaggia intorno ai 5 milioni ma con rating bassi). Notate qualcosa in comune? Tutte le serie prodotte da Shonda Rhimes sono stata magicamente politicamente rinnovate, quasi ad ostentare una partnership che non c’è più, visto che Shonda ha firmato un contratto con Netflix. Eppure la gallina dalle uova d’oro della ABC (che ultimamente non sforna più alcun uovo d’oro) deve aver spinto molto per salvare i suoi prodotti e quindi ecco spiegato il perché. Oltre alle serie della Rhimes va menzionato il ritorno con 13 episodi in estate 2019 di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. che si vede salvare per l’ennesimo anno in extremis. 
Riguardo invece le nuove serie proposte durante quest’anno ci sono due perle (in termini d’ascolti) che hanno salvato il network Disney dal baratro: Roseanne e The Good Doctor. Il primo, revival noto in Italia con il nome Pappa E Ciccia, ha rivaleggiato in ascolti con The Big Bang Theory ed è stato una vera sorpresa; il secondo si è mantenuto stabile con gli ascolti, vuoi forse anche per il traino ricevuto da Dancing With The Stars, e quindi rimarrà immutato nel suo slot di fiducia.
Rimane da far notare solo una cosa: a partire da quest’anno la ABC ha deciso di non collocare (almeno momentaneamente) alcuna serie nella serata di domenica lasciando spazio per esempio a The Alec Baldwin Show, primo talk show (se si esclude una breve parentesi di Jay Leno) ad andare in onda in prime time. Mossa audace, l’unica tra l’altro, forse fatta anche per risparmiare soldi. Difficile fare un pronostico ma almeno qualcosina si è provato a cambiare, al contrario delle 3 nuove comedy e dei 5 nuovi drama.

Serie cancellate/concluse: Alex Inc. (Stagione 1), Deception (Stagione 1), Designated Survivor (Stagione 2), Kevin (Probably) Saves The World (Stagione 1), Marvel’s Inhumans (Stagione 1), Once Upon A Time (Stagione 7), Quantico (Stagione 3), Scandal (Stagione 7), Ten Days In The Valley (Stagione 1), The Crossing (Stagione 1), The Mayor (Stagione 1), The Middle (Stagione 9).

Serie rinnovate: American Housewife (Stagione 3), Black-ish (Stagione 5), For The People (Stagione 1), Fresh Off The Boat (Stagione 5), Grey’s Anatomy (Stagione 15), How To Get Away With Murder (Stagione 5), Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. (Stagione 6), Modern Family (Stagione 10), Roseanne (Stagione 1), Speechless (Stagione 3), Splitting Up Together (Stagione 1), Station 19 (Stagione 1), The Goldbergs (Stagione 6), The Good Doctor (Stagione 1).

 
 

A MILLION LITTLE THINGS: Per chi ha visto This Is Us questo potrà essere qualcosa di apparentemente simile ma allo stesso tempo diverso: 5 uomini, conosciutisi 10 anni prima per colpa di un ascensore guasto, all’improvviso apprendono la notizia che uno di loro si è suicidato. In seguito a questo evento cominciano a riconsiderare il loro status quo e a mettere in discussione la propria vita cominciando a viverla in maniera diversa. La trama potrebbe non sembrare originalissima (per alcuni invece lo è) ma il trailer va ben al di là e mostra un’intensità molto profonda che ci porta ad appuntare lo show nel nostro taccuino per la prossima stagione. Lo show è creato da David J. Nash e vede nel cast David Giuntoli, Ron Livingston, Romany Malco e James Roday.

GRAND HOTEL: Remake/adattamento di Gran Hotel, serie spagnola andata in onda tra il 2011 ed il 2013 prodotta tra gli altri da Eva Longoria e dai due produttori della serie originale, vede al centro della storia l’ultima famiglia proprietaria di un hotel di lusso a Miami Beach che, tra sfarzo ed intrallazzi tipici delle migliori telenovele latinoamericane, prova a mandare avanti l’impresa di famiglia tra scandali e segreti. Ovviamente il tutto prima di sapere che il padre ha venduto l’hotel (lo spoiler arriva dal trailer). Oggettivamente la trama suona peggio di quello che si è visto nel trailer ma bisogna pur sempre considerare il target a cui si punta con questo prodotto: donne dai 16 ai 50 anni, appassionate di gossip e che vivono di plot twist. E allora lo show potrebbe anche funzionare. Per tutti gli altri è meglio evitare sin dall’inizio.

SCHOOLED: Dopo aver dato vita ad uno spin-off di Black-ish su Freeform, ABC crea uno spin-off anche di The Goldbergs anche se sarebbe meglio dire che già lo aveva creato l’anno scorso ma non era ancora stato promosso a serie. Tuttavia il pilot era andato in onda come speciale tra la 5×13 e la 5×14 a Gennaio, riportando un discreto successo, motivo per cui ora Schooled è diventato ufficialmente parte della prossima programmazione. Se siete fan di The Goldbergs non dovrete perdervelo, per tutti gli altri, invece, potete benissimo evitarvelo. Ah si: è ambientato negli anni ’90 e i protagonisti sono Jonathan “Andre” Glascott e Nia Long.

SINGLE PARENTS: Insieme ad A Million Little Things questa è l’unica altra serie che si fa amare sin dal trailer. La comedy vede protagonisti un gruppo di genitori single (tra cui Leighton Meester e Brad Garrett) che si aiutano a vicenda per mantenere una parvenza di vita sociale mentre provano a gestire al meglio i propri figli di 7 anni. In aggiunta a loro arriva un altro giovane padre single che però ha totalmente abbandonato la propria vita sociale per dedicarsi a quella della figlia. E già l’idea è abbastanza intrigante o, se non altro, diversa dal solito, se poi si pensa che la creatrice è la stessa Elizabeth Meriwether di New Girl accompagnata dalla sempre ottima J.J. Philbin, allora questa nuova comedy è decisamente da segnare sul calendario.

THE KIDS ARE ALRIGHT: ABC ci riprova. Ad un anno dalla cancellazione di The Real O’Neals (comedy che seguiva la famiglia di origini irlandesi-americane O’Neal) arriva The Kids Are Alright, un’altra comedy con al centro una famiglia cattolica irlandese. Le uniche differenze? Il numero di figli (8 nel caso del nuovo show), la decade in cui è ambientata (anni ’70) e il creatore, nonchè showrunner, Tim Doyle (uno che sulla sua pagina di Wikipedia è riconosciuto come sceneggiatore in grado di traghettare senza difficoltà sit-com e comedy verso la syndication). Insomma è abbastanza chiaro che non sarà una comedy rivoluzionaria quanto piuttosto qualcosa da guardare a tempo perso. Oppure proprio da non guardare, dipende se il trailer vi ispira o no.

THE FIX: Nuovo legal drama della ABC con protagonisti Robin Tunney e Adam Rayner nei rispettivi panni di un procuratore distrettuale di L.A. che 8 anni fa ha perso una causa nel processo contro una star di Hollywood (Rayner) accusata di doppio omicidio e che, a seguito dell’omicidio della nuova fidanzata del character di Rayner, viene riassunta con lo scopo di terminare quanto iniziato. Se avete letto tutto questo e avete pensato al termine “AMERICANATA” allora avete perfettamente colto nel segno quanto mostrato nel trailer. Questa è una serie da evitare come la peste e, a giudicare dal modo in cui è costruita, visto che non è un procedurale, difficilmente potrà sostenere più di 10 episodi con un ritmo decente.

THE ROOKIE: Nathan Fillion è protagonista di questa nuova serie in cui, apparentemente, durante una crisi di mezza età, decide di diventare un poliziotto o, in questo caso, la matricola più vecchia della LAPD (Los Angeles Police Department per i non addetti ai lavori). No, non è una comedy ma un drama prodotto dallo stesso Fillion e creato (oltre che prodotto) dal co-showrunner di Castle Alexi Hawley che a quanto pare ha instaurato ormai un rapporto importante con Fillion. Francamente il trailer non entusiasma e anche se la serie si fregia di un “based on true events” si percepisce molta finzione e anche una discreta voglia di cancellare la serie anzitempo.

WHISKEY CAVALIER: Dando uno sguardo al casting dei due protagonisti non si può che essere felici: Scott Foley e Lauren Cohan (il che porta direttamente l’attrice lontana dal set di The Walking Dead). Poi si guarda alla trama e si comincia leggermente a storcere il naso: un dramedy in cui Foley è un agente dell’FBI, qui conosciuto con il nome in codice di “Whiskey Cavalier”, che è appena stato mollato dalla fidanzata e incontra durante una missione l’agente CIA interpretato dalla Cohan, nota con il nome “Fiery Tribune“. Verranno costretti a dirigere un team composto da membri delle diverse agenzie tentando di sventare minacce mondiali. Infine si guarda il trailer e a questo punto rimangono vive solo flebili speranze: c’è molto action ma anche troppe battute condensate in pochissimo tempo, il che è un problema sia in termine di aspettative sia in termine di sostenibilità nel lungo periodo. Detto ciò ci limitiamo ad un solo sostantivo: cafonata.

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