The Blacklist 5×08 – Ian Garvey (No. 13)TEMPO DI LETTURA 5 min

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Per il fall finale di questa sua quinta stagione, The Blacklist propone una puntata dal tono epico e ricca di momenti importanti. Sarà quindi opportuno analizzare questi ultimi ed articolare le conseguenti riflessioni scaturite dal tordo che canta nella testa di chi scrive.

Curiosity killed these cats, but, for me, it’s a gift that’s gonna keep on giving.

Tom Keen è nelle mani di Ian Garvey, dove era finito alla fine dello scorso episodio. Qui c’è una scena dai toni fin troppo splatter: quella dei corpi di Pete e Lena eliminati con la cippatrice (anche se tutto avviene dietro spessi teli di plastica). Frasi come quella sopra, invece, aprono scenari di puro delirio. Se, infatti, si deve pensare a “qualcosa di molto più grande” rispetto alle poche, frammentarie informazioni avute finora sul passato di Lizzie e Red -che però già parlano di conflitti sullo scacchiere mondiale- tutto diventa possibile. Le ossa nella valigia potrebbero, ad esempio, appartenere a qualcuno grazie al quale si dimostrerebbe una parentela fra Lizzie e i Romanov. L’ultimo zar di Russia venne trucidato circa un secolo fa, con tutta la famiglia, i cui resti vennero sepolti in una cava e ritrovati dopo decenni. Attualmente, le spoglie ritrovate sono sepolte a San Pietroburgo, nella fortezza dei santi Pietro e Paolo. Quasi sicuramente appartengono a Nicola II, alla moglie e ai suoi figli, ma non c’è la certezza assoluta.

But what if, instead of happiness and closure, giving it to her has the opposite effect?

Altra frase in grado di aprire scenari abissali. Se si vuol pensare ad un “giallo la cui soluzione non porta pace”, in realtà è tutt’altro; si può addirittura ricordare la storia di Edipo: quando scoprì chi erano i suoi veri genitori, si accorse di aver ucciso il padre e sposato la madre, come da profezia. Scusate se è poco. Tom, comunque, crede fermamente nel potere della verità (notevole, per uno con la sua storia alle spalle) e per tutto l’episodio continua a battersi valorosamente, sia da solo, sia in un inedito terzetto con Red e Dembé. Alla fine, arriva alla meta anche oltre ogni sua più rosea previsione: viene a sapere la verità, almeno quella narrata dal cadavere nella valigia, proprio alla Union Station di Washington, dove Lizzie fu incastrata quando uccise Tom Connolly.

I’m a violent man, a terrible, powerful, violent man, but the way she looked at you, the way she… loves you… I’m powerless against that.

Sorprendentemente, quello che potrebbe essere il miglior epitaffio per Mr. Keen lo scrive il suocero. Perché, appena dopo essersi praticamente riconciliato con lui, si avvera quanto atteso sin dal primo episodio di questa stagione: Tom viene assalito da Ian Garvey e dai suoi scagnozzi e resta ucciso. Red non arriva in tempo a salvarlo. Southern Cross di Crosby, Still e Nash fa da efficace colonna sonora al momento dell’aggressione, pur con tutte le incongruenze dovute al vedere un gruppo di criminali i quali, dovendo uccidere della gente, pensano innanzitutto a mettere un disco in vinile su un vecchio giradischi. La scelta del brano ricorda che Red ha definito Lizzie “sua stella polare” e che Tom progettava di andarsene in Polinesia (col senno di poi, di cui son piene le fosse, avrebbe fatto meglio ad andarci). Anche la cover del capolavoro di Simon and Garfunkel, The Sound of Silence, per quanto non eccelsa, commenta degnamente i dolorosi momenti finali dell’episodio. Per fare il triplete, c’è la citazione quasi integrale della poesia Invictus di William Ernest Henley, letta da Red al capezzale di Lizzie. I nuovi sviluppi della storia, sicuramente, influiranno sui rapporti fra i due (non ultimo il fatto che, a quanto pare, lui ha preso in custodia Agnes mentre lei era in coma).

I am the master of my fate, I am the captain of my soul“.

In un’intervista concessa a Variety, gli showrunners Jon Bokenkamp e John Eisendrath, che hanno scritto personalmente l’episodio, hanno puntualizzato che, come Kate Kaplan, Tom Keen è morto per davvero. La scena all’obitorio è stata inserita proprio per ribadire il concetto. Sicuramente, come nel caso di Susan Blommaert, anche per Ryan Eggold la porta resta aperta con grande piacere in caso di ricordi, visioni o flashback come quelli sapientemente usati in questo episodio, dove si è rivisto il Maggiore Bishop Lance Henriksen. Si è ritenuto opportuno fare uscire di scena il personaggio perché la storia, “essenzialmente una storia padre – figlia”, possa proseguire mostrando cosa Lizzie sarà disposta a fare, fino a che punto deciderà di dare retta al proprio lato oscuro per scoprire chi le ha ucciso l’amato marito. Red ha già vissuto certe esperienze, ma bisognerà vedere se questo basterà a farne una buona guida per lei.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Epicità generale della puntata
  • Tom esce di scena con tutti gli onori
  • Si rivede il Maggiore Lance Bishop
  • Invictus
  • La cippatrice
  • I fans hanno fede e pazienza: verrà il giorno in cui qualcuno saprà la verità e vivrà abbastanza per dirla

 

Lo show ha dimostrato, in questa prima parte di stagione, di essersi pienamente ritrovato. L’appuntamento ora è per il 3 gennaio 2018. Ci sarà un salto temporale, dovuto alla necessità, come hanno spiegato gli showrunners, di non mostrare una Lizzie paralizzata dal lutto. Tornerà certamente Ian Garvey e già si può fare una previsione: se avrà alle calcagna Red, la Task Force capitanata da una Lizzie furente e magari anche la forza della Halcyon Aegis capitanata da una mamma Scottie ancor più furente, stavolta finirà dead, not gone. Il punto sarà quanto danno riuscirà a fare, quanto dolore riuscirà a seminare dietro di sé prima di morire.

 

The Kilgannon Corporation 5×07 5.04 milioni – 0.9 rating
Ian Garvey 5×08 5.89 milioni – 0.9 rating

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

2 Comments

  1. Non pensavo che avrei più rivisto The Blacklist a questi livelli. Dopo la fine della terza stagione e una quarta che non mi avevano entusiasmato, questa quinta stagione è una piacevolissima sorpresa. Il mio unico timore è che non arrivino a raccontare tutta la storia con i tempi che vorrebbero (biblici). Come è normale che sia, con il passare degli anni la serie ha perso parecchio in ascolti (anche grazie alla saga di Agnes) e c’è sempre più il rischio che non venga rinnovata.

    Detto questo, due parole su Tom. Sono uno di quelli che per molte stagioni si chiedeva cosa ci facesse ancora nella serie e sognava con tutto il cuore la sua dipartita. In questa stagione, però, aveva finalmente ritrovato un senso la sua presenza e, dopo quasi cinque anni che lo conoscono, mi è dispiaciuto un po’. Come hai detto, però, lo hanno fatto uscire con tutti gli onori.

    Comunque sia bellissima puntata, aspetto con trepidazione gennaio!!!

    PS: E’ sempre un piacere leggerti, anche perché senza di te mi perderei tanti collegamenti con puntate vecchie che non noterei mai.

  2. Amen amen su Tom.
    Su Agnes: visto che ormai ce l’hanno e fanno passare i mesi a quattro per quattro, magari sarà lei stessa, divenuta adulta, a scoprire la verità (e a vivere per vantarsene).

    Per il resto grazie e appuntamento a gennaio!

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