Tom Keen è nelle mani di Ian Garvey, dove era finito alla fine dello scorso episodio. Qui c’è una scena dai toni fin troppo splatter: quella dei corpi di Pete e Lena eliminati con la cippatrice (anche se tutto avviene dietro spessi teli di plastica). Frasi come quella sopra, invece, aprono scenari di puro delirio. Se, infatti, si deve pensare a “qualcosa di molto più grande” rispetto alle poche, frammentarie informazioni avute finora sul passato di Lizzie e Red -che però già parlano di conflitti sullo scacchiere mondiale- tutto diventa possibile. Le ossa nella valigia potrebbero, ad esempio, appartenere a qualcuno grazie al quale si dimostrerebbe una parentela fra Lizzie e i Romanov. L’ultimo zar di Russia venne trucidato circa un secolo fa, con tutta la famiglia, i cui resti vennero sepolti in una cava e ritrovati dopo decenni. Attualmente, le spoglie ritrovate sono sepolte a San Pietroburgo, nella fortezza dei santi Pietro e Paolo. Quasi sicuramente appartengono a Nicola II, alla moglie e ai suoi figli, ma non c’è la certezza assoluta.
In un’intervista concessa a Variety, gli showrunners Jon Bokenkamp e John Eisendrath, che hanno scritto personalmente l’episodio, hanno puntualizzato che, come Kate Kaplan, Tom Keen è morto per davvero. La scena all’obitorio è stata inserita proprio per ribadire il concetto. Sicuramente, come nel caso di Susan Blommaert, anche per Ryan Eggold la porta resta aperta con grande piacere in caso di ricordi, visioni o flashback come quelli sapientemente usati in questo episodio, dove si è rivisto il Maggiore Bishop Lance Henriksen. Si è ritenuto opportuno fare uscire di scena il personaggio perché la storia, “essenzialmente una storia padre – figlia”, possa proseguire mostrando cosa Lizzie sarà disposta a fare, fino a che punto deciderà di dare retta al proprio lato oscuro per scoprire chi le ha ucciso l’amato marito. Red ha già vissuto certe esperienze, ma bisognerà vedere se questo basterà a farne una buona guida per lei.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Kilgannon Corporation 5×07 | 5.04 milioni – 0.9 rating |
Ian Garvey 5×08 | 5.89 milioni – 0.9 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).
Non pensavo che avrei più rivisto The Blacklist a questi livelli. Dopo la fine della terza stagione e una quarta che non mi avevano entusiasmato, questa quinta stagione è una piacevolissima sorpresa. Il mio unico timore è che non arrivino a raccontare tutta la storia con i tempi che vorrebbero (biblici). Come è normale che sia, con il passare degli anni la serie ha perso parecchio in ascolti (anche grazie alla saga di Agnes) e c’è sempre più il rischio che non venga rinnovata.
Detto questo, due parole su Tom. Sono uno di quelli che per molte stagioni si chiedeva cosa ci facesse ancora nella serie e sognava con tutto il cuore la sua dipartita. In questa stagione, però, aveva finalmente ritrovato un senso la sua presenza e, dopo quasi cinque anni che lo conoscono, mi è dispiaciuto un po’. Come hai detto, però, lo hanno fatto uscire con tutti gli onori.
Comunque sia bellissima puntata, aspetto con trepidazione gennaio!!!
PS: E’ sempre un piacere leggerti, anche perché senza di te mi perderei tanti collegamenti con puntate vecchie che non noterei mai.
Amen amen su Tom.
Su Agnes: visto che ormai ce l’hanno e fanno passare i mesi a quattro per quattro, magari sarà lei stessa, divenuta adulta, a scoprire la verità (e a vivere per vantarsene).
Per il resto grazie e appuntamento a gennaio!