The Flash 4×10 – 4×11 – The Trial Of The Flash – The Elongated Knight RisesTEMPO DI LETTURA 6 min

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Judge Hankerson: “In my thirty years behind this bench, I have seen my share of criminals. But I confess this defendant stands apart. The defendant was in a position of authority. Our city trusted him to bring the guilty to justice. He used that trust to take an innocent and vulnerable life. Never have I seen a defendant more unmoved. Never have I seen such inhumanity. Such a lack of regard for human life. The court hereby orders that Bartholomew Henry Allen should be incarcerated for the rest of his natural life without the possibility of parole and that Mr. Allen be immediately remanded to Iron Heights Penitentiary. And may God have mercy on your soul.”

Come in parte era già stato detto in occasione del midseason invernale, quest’arco narrativo cui si sta ora assistendo era da molto tempo nei “desiderata” dei produttori e del cast: basterebbe forse solamente questa informazione per capire come, molto banalmente, quando si sa cosa si sta facendo e ci si trova a proprio agio nel farlo, il risultato finale non può che essere buono migliore.
Il serial era andato in pausa lasciando il suo protagonista inerme davanti a un’accusa di omicidio e da qui riparte per imbastire un episodio sicuramente degno di nota dove, nonostante a farla da padrone siano sicuramente l’emotività e il sentimentalismo, si riesce anche ad assestare qualche fondamentale scossa alla trama, e persino a scrivere scambi tra i personaggi con un minimo di spessore, come da molto tempo non si vedevano da queste parti. Barry Allen sa benissimo di essere innocente, così come il suo team, il pubblico, Devoe stesso, persino il capitano di polizia Singh nutre forti dubbi. Perché d’altronde Barry Allen è un uomo innocente, è l’eroe che non ha mai ucciso nessuno e che trova in questo una linea di confine da non oltrepassare – a differenza di Oliver Queen che nel superarla è diventato Green Arrow – non tanto per una morale perbenista, quanto perché Barry Allen, prima ancora di essere Flash è il ragazzino che è entrato a far parte della scientifica per aiutare gli indifesi, piuttosto che per accanirsi contro chi sbaglia.
Il processo in sé, a onor del vero, è l’ennesima conferma che siamo pur sempre sulla CW, e allo spettatore che negli ultimi anni ha vissuto anche di legal drama vari ed eventuali risulterà molto difficile accettare la ormai consueta faciloneria del flarrowverso nell’approcciarsi a questo scenario, dove a rimetterci soprattutto sono i personaggi di Cecile (la miglior avvocatessa di Central City…) e del detective Joe West in preda, purtroppo, a scelte completamente off character. D’altronde i produttori stessi sanno che l’ambiente legale poco si confà al velocista scarlatto e qui lo trattengono giusto il tempo necessario per prepararsi al salto verso la prossima e ben più importante meta narrativa: Iron Heights, il carcere dove Henry Allen prima del figlio passò numerosi anni, da uomo innocente.

Captain Singh:A few hours ago, the very existence of our city came under the threat of nuclear destruction. But one man rose to meet that challenge. He ran into danger, knowing he would suffer burns all over his body. This man was not thinking about himself.  He was thinking about you. The first responders on the front lines. Never have I seen a man with more bravery. Such heroism. It is my great honor to present Central City Police Department’s Award of Valor to this city’s finest hero.  The fastest man alive, the Flash!”

“The Trial Of The Flash” è da un certo punto di vista un episodio che svolge bene il suo compito evidentemente non abbastanza visto il calo di spettatori e di rating di midseason premiere, rimescolando le carte in gioco per il proseguire della stagione e offrendo comunque del riuscito intrattenimento, soprattutto nelle interazioni tra e con i personaggi principali, climaticamente ben costruite fino al culmine finale dove uno strano dualismo viene proclamato: Flash l’eroe – Barry Allen il colpevole.
Come si sa, però, spetta agli episodi successivi l’arduo compito di non adagiarsi troppo sugli allori, raccogliendo l’eredità di tutte le rivoluzioni operate, senza procedere per inerzia, di filler in filler fino al traguardo di maggio. E di raccogliere delle eredità si occupa, letteralmente, “The Elongated Knight Rises”, che di sicuro è una puntata imperfetta – certamente non degna di avere un titolo del genere – ma allo stesso tempo in grado di mantenere l’attenzione e l’interesse sulle sorti del protagonista, immerso in un habitat completamente nuovo, estraneo ed ostile. Oltre alla “curiosa coincidenza” della cella tramandata di padre in figlio, è l’arrivo di un nuovo personaggio, Dave a.k.a. Big Sir, interpretato dall’ex wrestler Bill Goldberg, a confermare come il carcere possa e debba essere per Barry un luogo di formazione e di crescita, da cui trarre nel ricordo di Henry qualcosa di necessario e allo sviluppo del personaggio stesso e alla lotta contro The Thinker. Per metterla in altri termini, Iron Heights, vista la permanenza ancora a tempo indeterminato, potrebbe essere l’occasione per mostrare al pubblico ciò che non era stato fatto vedere della speedforce, nei mesi intercorsi tra “Finish Line” e “The Flash Reborn”; ipotesi del resto supportata anche dal ritorno della strana cameriera vista durante la prima parte del crossover – considerando il cliffhanger finale, evidentemente molto importante per un ulteriore sviluppo della trama orizzontale.
Se Grant Gustin dunque convince nell’interpretazione del protagonista, non altrettanto bene se la passa il resto del team, a cui è relegato l’ingrato compito di sdrammatizzare e stemperare la tensione. Un vero peccato considerare come ad Harry vengano riservate solamente poche battute ad episodio (tra l’altro spesso e volentieri sono anche le più riuscite e intelligenti) o come Killer Frost si stia lentamente trasformando in un meme da veicolare tramite GIF su disparati social network. Ancora, è un vero peccato che della pazzia originaria del Trickster rimanga solo demenzialità pura (supportata da una colonna sonora fastidiosamente demenziale) nel becero tentativo di strappare una risata, anche quando non necessario. Sembra quasi salvarsi solo Ralph, ma d’altronde l’attore Hartley Sawyer aveva “l’eredità” più facile da raccogliere: chiunque potrebbe essere un supereroe migliore di Kid Flash.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il dialogo tra Barry e Iris (nonostante l’abbondante dose di sospensione di incredulità) 
  • Sentenze finali contrapposte in “The Trial Of The Flash”
  • Barry Allen, di nuovo protagonista della sua serie
  • Big Sir
  • Cliffhanger finale di “The Elongated Knight Rises”
  • “Dibny is in-dib-structable”
  • L’abbondante dose di sospensione di incredulità richiesta nel dialogo tra Barry e Iris (nonostante la spettacolarità dello stesso)
  • Team Flash allo sbaraglio? 
  • Non è che potrebbe tornare Mark Hamill? 
  • Il processo in sé e per sé

 

Si iniziano a intravedere i primi sussulti di vita in The Flash, nonostante i problemi di sempre. Dopo la passata stagione, è meglio ringraziare finché si è ancora in tempo, nella speranza che ci siano ancora altre occasioni per farlo. Possibilmente con ritrovata costanza, ma forse è chiedere troppo.

 

Don’t Run 4×09 2.22 milioni – 0.8 rating
The Trial Of The Flash 4×10 2.51 milioni – 0.8 rating
The Elongated Knight Rises 4×11 2.12 milioni – 0.7 rating

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1 Comment

  1. Mi permetterei di aggiungere solo una cosa nei “Thumbs Down”: la facilità di reperire la manette anti-metaumani (come se si comprassero al supermercato).

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