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Il primo viaggio di Clara attraverso lo spazio tempo si svolge ad Akhaten mondo che ruota attorno a un sole e, stando a una delle tante leggende sull’origine dell’universo è da lì che ha avuto inizio tutto quanto. Ma prima di tutto ciò veniamo a conoscenza delle origini di Clara, della storia della foglia e della storia d’amore tra i suoi genitori, storia dolcissima che si conclude con la scomparsa prematura della signora Oswald. Devo essere sincera, con queste premesse mi aspettavo qualcosa di meglio, siamo ripartiti da soli due episodi e tutte e due le volte ho usato questa medesima espressione e certamente non è un bene; questa è rimarrà sempre una gran serie ma la settima stagione è stata un po’ fiacca fin dall’inizio.
Parlando di questo episodio specifico, le sequenze che mostravano i genitori di Clara, seguiti a vista dal dottore, sono state dolcissime e intense: la dichiarazione d’amore di Mr. Oswald è stata unica, emozionante, meravigliosa, abbiamo rivisto la foglia e il libro appartenuto alla madre di Clara e ne abbiamo capito il profondo significato. Quindi sembrerebbe quasi tutto chiaro sul suo passato tranne il fatto che, a detta del dottore, Clara non potrebbe esistere e
questo è ancora tutto da capire. Avevo già detto che Clara Oswald è una persona interessante e alla fine dell’episodio salvando il dottore si è guadagnata il suo posto sul Tardis. Purtroppo però ci sono stati alcuni punti durante il loro soggiorno su Akhaten che mi hanno lasciata più che perplessa: prima fra tutte il modo in cui il dottore perde di vista Clara. Non c’è nessun motivo apparente, semplicemente lui sparisce nel nulla, eppure è capitato mille volte che si perdesse le companions in giro per l’universo ma sempre per motivi logici e questa volta potevano anche sforzarsi di trovare almeno una misera giustificazione. Altra cosa che non mi ha fatto impazzire sono state un paio di
incongruenze, di poco conto ai fini della storia ma che comunque un minimo pesano: la prima che ho notato è stato il fatto che se il Tardis traduce tutte le lingue dell’universo come mai Clara non capisce l’aliena che abbaia? Strano no? Seconda cosa poi, se il dottore cede i ricordi al Dio di Akhaten perché non li perde? Ha tante cose da raccontare e tante cose da ricordare quindi non li avrebbe persi tutti comunque dato l’aiuto tempestivo di Clara, ma perché non ne perde neanche uno? Magari una spiegazione c’è, ma visto che non siamo nella testa del dottore né tanto meno in quella dello sceneggiatore (Neil Cross) avrebbero potuto anche spiegarcela. Inoltre, ci sono state un paio di scene che mi hanno fatto completamente storcere il naso, non le definisco incongruenze ma semplicemente scene senza senso: torniamo al momento in cui l’aliena che affittava lo scooter chiede al dottore cosa ha di “prezioso” da vendere. Ecco, qui lui tira fuori lo screwdriver che ovviamente non vuol vendere per la sua utilità: hai più di mille anni e tutto ciò che ti viene in mente è solo il cacciavite sonico? Che tra l’altro è usato solo per questa attuale rigenerazione per cui non è neanche così pieno di ricordi come potrebbe sembrare.
Altra scena terribile, loro due entrano nell’arena e la reginetta si gira a guardare Clara sapendo esattamente dove si trovasse in tutta quella folla di persone, proprio la fiera della banalità, ma tiriamo oltre. Il discorso, o meglio, il monologo di Matt Smith davanti al Dio/Sole di Akhaten mi stava emozionando, quando dice “I’ve lost thing you’ll never understand” mi sono scese anche due lacrimucce, ho pensato a tutte le persone del passato, ho pensato al suo pianeta natale, Gallifrey con il suo cielo arancione e alla sua gente, insomma ho pensato in un secondo a tutto il passato triste del solitario dottore, ho pensato a quanto Matt Smith sia bravo, nonostante David Tennant sia il mio dottore, ho pensato a quanto faccia impressione vedere questo dottore particolarmente giovane ma che in realtà è un pezzo di universo anzi he’ve “watched universes freeze and creations burn” ma proprio sul più bello, sul finale, dice
la frase che distrugge un intero monologo perfetto: “take it all, baby!” Mi sono ripresa in un nanosecondo e ho pensato “cosa ha detto?!? Baby?!?”. Della serie, come rovinare la perfezione…
Mi piange il cuore scrivere queste cose, se dovessi scegliere una serie da guardare per il resto dell’eternità sceglierei Doctor Who, per cui è con molta, troppa sofferenza che dico che questa è stata la puntata più brutta da quando c’è Eleven.
Parlando di questo episodio specifico, le sequenze che mostravano i genitori di Clara, seguiti a vista dal dottore, sono state dolcissime e intense: la dichiarazione d’amore di Mr. Oswald è stata unica, emozionante, meravigliosa, abbiamo rivisto la foglia e il libro appartenuto alla madre di Clara e ne abbiamo capito il profondo significato. Quindi sembrerebbe quasi tutto chiaro sul suo passato tranne il fatto che, a detta del dottore, Clara non potrebbe esistere e
questo è ancora tutto da capire. Avevo già detto che Clara Oswald è una persona interessante e alla fine dell’episodio salvando il dottore si è guadagnata il suo posto sul Tardis. Purtroppo però ci sono stati alcuni punti durante il loro soggiorno su Akhaten che mi hanno lasciata più che perplessa: prima fra tutte il modo in cui il dottore perde di vista Clara. Non c’è nessun motivo apparente, semplicemente lui sparisce nel nulla, eppure è capitato mille volte che si perdesse le companions in giro per l’universo ma sempre per motivi logici e questa volta potevano anche sforzarsi di trovare almeno una misera giustificazione. Altra cosa che non mi ha fatto impazzire sono state un paio di
incongruenze, di poco conto ai fini della storia ma che comunque un minimo pesano: la prima che ho notato è stato il fatto che se il Tardis traduce tutte le lingue dell’universo come mai Clara non capisce l’aliena che abbaia? Strano no? Seconda cosa poi, se il dottore cede i ricordi al Dio di Akhaten perché non li perde? Ha tante cose da raccontare e tante cose da ricordare quindi non li avrebbe persi tutti comunque dato l’aiuto tempestivo di Clara, ma perché non ne perde neanche uno? Magari una spiegazione c’è, ma visto che non siamo nella testa del dottore né tanto meno in quella dello sceneggiatore (Neil Cross) avrebbero potuto anche spiegarcela. Inoltre, ci sono state un paio di scene che mi hanno fatto completamente storcere il naso, non le definisco incongruenze ma semplicemente scene senza senso: torniamo al momento in cui l’aliena che affittava lo scooter chiede al dottore cosa ha di “prezioso” da vendere. Ecco, qui lui tira fuori lo screwdriver che ovviamente non vuol vendere per la sua utilità: hai più di mille anni e tutto ciò che ti viene in mente è solo il cacciavite sonico? Che tra l’altro è usato solo per questa attuale rigenerazione per cui non è neanche così pieno di ricordi come potrebbe sembrare.
Altra scena terribile, loro due entrano nell’arena e la reginetta si gira a guardare Clara sapendo esattamente dove si trovasse in tutta quella folla di persone, proprio la fiera della banalità, ma tiriamo oltre. Il discorso, o meglio, il monologo di Matt Smith davanti al Dio/Sole di Akhaten mi stava emozionando, quando dice “I’ve lost thing you’ll never understand” mi sono scese anche due lacrimucce, ho pensato a tutte le persone del passato, ho pensato al suo pianeta natale, Gallifrey con il suo cielo arancione e alla sua gente, insomma ho pensato in un secondo a tutto il passato triste del solitario dottore, ho pensato a quanto Matt Smith sia bravo, nonostante David Tennant sia il mio dottore, ho pensato a quanto faccia impressione vedere questo dottore particolarmente giovane ma che in realtà è un pezzo di universo anzi he’ve “watched universes freeze and creations burn” ma proprio sul più bello, sul finale, dice
la frase che distrugge un intero monologo perfetto: “take it all, baby!” Mi sono ripresa in un nanosecondo e ho pensato “cosa ha detto?!? Baby?!?”. Della serie, come rovinare la perfezione…
Mi piange il cuore scrivere queste cose, se dovessi scegliere una serie da guardare per il resto dell’eternità sceglierei Doctor Who, per cui è con molta, troppa sofferenza che dico che questa è stata la puntata più brutta da quando c’è Eleven.
PRO:
- Clara e i suoi genitori. La foglia più importante dell’universo.
- Il monologo di Matt Smith, se si esclude il finale.
- Il doctor che nomina la nipote.
CONTRO:
- Le piccole incongruenze.
- I tempi morti.
- Take it all, baby!
Spero veramente che questa puntata sia solamente un incidente di percorso e non la consuetudine, in fondo anche ai migliori capita di sbagliare. Con la morte nel cuore e con tanta fatica devo dare appena sotto la sufficienza, quando si tratta del dottore l’oggettività viene quasi sempre meno, ma a mente fredda e avendoci tanto pensato questo purtroppo è il mio giudizio.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
Sono d'accordo su molte cose (forse, ci sono altri episodi a fargli compagnia come "peggior episodio dell'era Smith"). Tra l'altro il monologo stava per salvare una puntata abbastanza anonima, che non ha fatto altro che riproporre il leit-motiv della seconda puntata del companion (così come per Rose e Amy, Clara viene portata in un posto alla "deriva", per così dire, nello spazio), risultando molto piatto per larga parte dell'episodio.