Grey’s Anatomy 21×10 – Jump (For My Love)TEMPO DI LETTURA 3 min

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Grey's Anatomy 21x10 recensioneDi questi tempi, qualsiasi episodio in cui non compaiono i personaggi di Owen e Teddy sarebbe oro colato. L’assenza dei due character non è risaltata particolarmente durante la visione, segno sintomatico di una inutilità ormai comprovata. É solo sul finire della puntata, infatti, che torna alla mente la loro mancanza e lo spettatore può esultare per l’assenza di almeno una parte della tediosità che ormai accompagna Grey’s Anatomy.
Nonostante l’assenza di due grossi problemi come Owen e Teddy, infatti, anche “Jump (For My Love)” conferma la tendenza degli ultimi tempi: il medical drama della ABC è ormai stanco.

TANTI PICCOLI SBADIGLI


La trama di Grey’s Anatomy sembra sempre più frammentata. Non c’è più quell’unità di narrazione che ha sempre collegato i vari personaggi, impegnati quotidianamente in storyline personali, ma alla fine legate da qualche situazione più grande. Adesso si assiste solo a tante mini-trame, con ogni character impegnato a sopravvivere alla propria giornata, ma che non convergono mai.
Si crea così un effetto “vuoto”, un trascinarsi in maniera stanca e senza reale senso solo per completare i 40 minuti di episodio.
Non aiuta, poi, la continua ripetitività degli eventi. In questo episodio, ad esempio, viene riproposta per la millesima volta la situazione in cui due medici in trasferta si ritrovano bloccati da un incidente sulla propria strada (Ben e Winston) o i continui litigi tra colleghi. A proposito di quest’ultima situazione, laddove può risultare nuovo e soprattutto utile alla costruzione del rapporto, il litigio tra Simone e Jules, si dimostra invece frustrante quello tra Meredith e Richard. Una situazione già vista e rivista che diventa solo logorante con il passare degli anni.
Diverso, dal punto di vista narrativo, appare invece il “raduno degli specializzandi”, niente di esaltante e soprattutto privo di quell’emotività che lascia trasparire sullo schermo una vera costruzione dei rapporti, ma almeno varia un po’ la monotonia.

ALTRO ANNO, STESSA CORSA


Tralasciando le situazioni totalmente inutili come il focus sulla vita amorosa di Winston, la riproposizione delle storyline va a toccare anche quelle più orizzontali.
Da un lato prettamente personale, anche quest’anno sembra ci sarà l’ennesimo matrimonio, con Jo e Lincoln promessi sposi, ammesso che da qui a fine stagione non si creii qualche intoppo. Dal lato lavorativo, invece, spunta l’ennesima frode che coinvolge i personaggi, seppur questa volta in maniera indiretta.
Che ci sia sempre Meredith invischiata in tali situazioni è ormai un elemento abitudinario, ma il coinvolgimento di Catherine (apparentemente estranea ai fatti) fa prevedere una storyline destinata a durare. Nessuno tra gli spettatori ha infatti dimenticato il caos scatenatosi nello scorso season finale quando Catherine e Meredith sono arrivate allo scontro per il nuovo studio sperimentale sull’Alzheimer. Guardando le cose in maniera razionale, questa potrebbe essere l’occasione giusta per riprendere la storia e farla finalmente progredire. Un motivo per giustificare ancora la presenza saltuaria di Meredith nello show e per dare consistenza alle trame che, spesso e volentieri, vengono lasciate incomplete.
Non è la prima volta, infatti, che gli autori creano una storia per poi dimenticarsene completamente, ma per lo spettatore stanco ormai non funziona più neanche questo metodo senza impegno con cui ci si approccia alla visione. Si richiede a gran voce qualcosa di concreto, altrimenti sarebbe meglio finirla qui.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Niente Owen e Teddy!
  • Come sempre, solo gli specializzandi portano un po’ di novità
  • Totale disinteresse per il personaggio di Winston
  • I litigi tra Meredith e Webber non si sopportano più
  • Storie e situazioni ormai riproposte con lo stampino (matrimoni, frodi, gravidanze, litigi ecc…)
  • Una serie stanca 

 

La ripetitività delle storyline e l’assenza di coinvolgimenti emotivi rendono sempre più futile la visione degli episodi. Grey’s Anatomy è sempre più stanco e gli spettatori pure.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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