Ad un episodio dal season finale, Heels alza decisamente il tiro riuscendo a raggruppare in 50 minuti tutte le problematiche dei suoi personaggi al netto di influenze cristiane e di scene fini a sé stesse.
Anche se non ci sono ancora certezze riguardanti il futuro di Heels, il trailer mandato in onda da STARZ chiama il futuro “Double Turn” come season finale e non series finale, il che lascia aperta la porta della speranza soprattutto ora che, finalmente, la trama si è messa in una direzione decisamente più “attiva” rispetto ad episodi come “House Show“.
Gully: “Ladies and gentlemen, our legendary nemesis: Mr. Jack Spade!”
Jack: “You piece of shit. Don’t come for my shit, boy.”
Gully: “Somebody get that motherfucker!”
WHAT IS THIS, A CROSSOVER EPISODE?
Quando Gully è comparso per la prima volta in “Dusty Finish“, provando a rubare Willie alla DWL, nessuno ci ha dato molto peso. E lo stesso era accaduto nella scorsa “House Show” quando era riuscito a portare Rooster nella sua FWD. Anzi, vista la pedanteria del character, probabilmente molti hanno esultato pensando che non lo si sarebbe più rivisto. Errore. La Florida Wrestling Dystopia è in realtà più viva che mai e con questo episodio è appena assurta a vero e proprio villain stagionale.
Un villain che serviva come il pane a Heels, spesso troppo infognato nelle proprie beghe familiari e personali per riuscire ad appassionare. Eppure bastava così poco. Michael Waldron lo aveva chiaramente già deciso sin dall’inizio ma gli indizi, si può dire, non sono mai stati così lampanti come ora.
NON IL VILLAIN CHE SI VOLEVA MA IL VILLAIN CHE SI MERITAVA
Ci si potrebbe domandare chi sia il vero villain tra Gully ed Ace. Uno ha chiari intenti economici ma anche un sano istinto competitivo, l’altro è semplicemente di un’immaturità devastante, a maggior ragione considerata l’intenzione di vendicarsi di Gully per riparare all’affronto subìto. Il potere di droga, alcol e belle ragazze sembra però molto più forte rispetto all’avere una morale che porterebbe chiunque altro a non tradire il fratello vista la fatica che sta facendo.
Gully è il character eccentrico e con le risorse finanziarie in grado di fare la differenza, risorse che non erano assolutamente state sbandierate in precedenza e che ora abbagliano un po’ tutti. Ace e pubblico compresi. Si percepisce quindi di riflesso una mancanza di Heels nel non aver caratterizzato a sufficienza Gully e la sua FWD negli episodi precedenti, andando ad affrettare (comunque con successo), una serie di eventi che avrebbero potuto assumere maggiore profondità. Ma tant’è.
In una guerra provinciale tra poveri, perché in fondo questo è quello a cui si sta assistendo, stanno lentamente emergendo tutte quelle dinamiche già viste nella WWE e in AEW. Faide che fanno bene alla serie poiché puro divertissement per il pubblico, il quale assiste ad un qualcosa che va al di là del mero scontro sul ring e che si consuma nel dietro le quinte. Qualcosa che è più grande del semplice wrestler. In tal senso, l’arrivo di Jack e lo scontro con Gully sicuramente faranno bene ad entrambe le federazioni. Bisogna solo capire come.
ETCETERA
Nel pot-pourri di storyline viste in questa puntata, non si può che apprezzare sia lo sforzo fatto nel tenere un ritmo piuttosto elevato, sia la scelta di enfatizzare i veri elementi chiave che rendono Heels degno di essere guardato. Si sta parlando ovviamente di tre storyline: la crescita personale e professionale di Crystal; l’estrema somiglianza di Jack con suo padre Tom; la presa di coscienza di Staci. Si, si è volutamente omessa la profonda crisi di Willie perché si sa già che finirà con un tradimento del marito per Wild Bill Hancock.
Rodney Barnes, qui alla penna, riesce ad incastrare perfettamente le diverse trame portando tutti i personaggi a diversi livelli di realizzazione e di evoluzione. Da un lato Crystal acquista più fiducia e viene anche notata da Willie, cosa che non sarebbe mai accaduta in “Kayfabe” per esempio; lo stesso si può dire di Jack, che si ritrova ad avere l’ennesimo faccia a faccia con suo fratello a distanza e lottare, letteralmente, per tenere tutto a galla; infine Staci, con la rivelazione dei Kleenex, sembra essere un passo più vicina ad esplodere in faccia a suo marito, altra cosa che non pareva possibile all’inizio della serie.
Insomma, tanti cambiamenti, alcuni piccoli, altri più grandi ed altri ancora che stanno per arrivare, tenuti insieme da un ritmo esaltante, diverse sorprese ed un hype che, finalmente, si può dire sia arrivato al culmine.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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E il season finale che incombe non si potrà che aprire con un sano “somebody get that motherfucker“.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.