Con il suo avvincentissimo pilot, Squid Game si è dimostrata una delle sorprese televisive di questo mese. “Un, Due, Tre, Stella” è riuscito a convincere gran parte del pubblico, principalmente grazie alla sua magistrale sequenza di gioco, tanto ansiogena quanto intrigante.
Dopo lo stacco dato da “Inferno” era dunque altissima l’aspettativa per il gioco successivo, ma purtroppo è triste constatare come “L’Uomo Con L’Ombrello” non riesca a soddisfare appieno tali previsioni. C’è sangue, c’è un nuovo gioco ma manca quel qualcosa in più che aveva caratterizzato le puntate precedenti.
UN ALTRO PROTAGONISTA: JUN-HO
Se la storia segue principalmente le disavventure dei partecipanti, decisi a uscire dal gioco come vincitori, c’è chi in parallelo cerca di mettere fine all’iniziativa criminale in qualità di infiltrato. È il caso del poliziotto Jun-ho, presentato nel corso dell’episodio precedente e desideroso di ritrovare il fratello scomparso.
Dato che la sfida in sé occupa meno della metà della durata complessiva dell’episodio, si sentiva il bisogno di aggiungere altro materiale stimolante. Fortunatamente, la storia di Jun-ho riesce nell’impresa, dando allo spettatore un insight interessante su come ci siano regole da rispettare non solo per i giocatori, ma anche per gli stessi giudici delle varie prove.
Si può parlare di Jun-ho come di una sorta di “altro protagonista” proprio perché la sua storia è allo stesso tempo collegata e slegata da quella degli altri personaggi. Nessuno sa del suo coinvolgimento o della sua presenza nella struttura mentre tenta di arrivare a una conclusione in modo diverso dagli altri, esente dalle regole dei vari giochi.
Probabilmente la sua storyline occuperà tempo anche negli episodi successivi, aggiungendo così dettagli sulla misteriosa organizzazione e chi ne tira le fila.
GIOCO DI SQUADRA
Con il ritorno di quasi tutti i concorrenti, iniziano ormai a formarsi le prime alleanze e collaborazioni. Mentre Deok-su racimola un manipolo di giocatori come suoi alleati, anche Gi-hun riesce a formare un’alleanza con l’amico d’infanzia Sang-woo, Ali e il vecchio Il-nam.
In questo preambolo alla sfida però la coppia atipica su cui viene posto maggior focus è quella composta da Sae-byeok e Mi-nyeo.
Entrambe si dimostrano giocatrici sorprendentemente abili e con diversi “assi” nella manica, non solo dal punto di vista metaforico. Seppur con stratagemmi differenti, le due donne infatti riescono a introdurre nel dormitorio rispettivamente un coltellino ed un accendino, strumenti molto utili sia nel corso nelle sfide che nei vari intermezzi.
Pur essendo utile approfondire e mostrare al pubblico in maniera dettagliata questi due personaggi, troppo tempo viene dedicato alla loro collaborazione per scoprire la natura delle sfide successive. Tutto sommato, e anche considerando che le regole della prova sarebbero state rilevate poco più avanti nel corso della puntata, non era affatto necessario allungare così tanto la sequenza a loro dedicata che da interessante passa rapidamente a tediosa.
CARAMELLO
Finalmente si raggiunge poi la parte clou dell’episodio, il tanto atteso secondo gioco. Si tratta di “Caramello” (o “Dalgona”, in coreano), un gioco in cui bisogna staccare perfettamente una determinata forma da una piastrina di caramello nel modo più preciso possibile. Le forme possibili sono quattro e ognuna rappresenta anche un diverso livello di difficoltà: in ordine, dalla più facile alla più difficile, sono triangolo, cerchio, stella e ombrello.
Inizialmente non vengono spiegate le regole del gioco e semplicemente ogni giocatore deve scegliere una delle quattro forme possibili, ignaro di cosa tale scelta comporterà. Nonostante Sang-woo abbia capito in anticipo le regole del gioco, decide di non condividere tale informazione con i suoi compagni (probabilmente per sabotarli), suggerendo di separarsi e scegliere ognuno una forma diversa. Egli ovviamente prende subito il triangolo, mentre Gi-hun, come ogni protagonista che si rispetti, opta inconsapevolmente per la forma più difficile: l’ombrello.
“Then I’ll take the umbrella.
My mom scolded me a lot because I always lost my umbrellas. In the end, she only gave me broken ones. I always wanted to carry a good umbrella just like the other kids.”
Pur essendo di fatto interessante vedere come alcuni personaggi riescano a usare il cervello per superare la prova, il gioco di per sé si rivela essere troppo statico e poco coinvolgente.
Per quanto il gioco possa essere definito deludente, lascia però alcuni spunti interessanti da approfondire nelle puntate a venire: in primis le conseguenze del “tradimento” di Sang-woo, ma anche l’alleanza che sembra formarsi tra Mi-nyeo e Deok-su e il mistero del giocatore N.111, individuo che sembra avere il favore delle guardie, tanto da ricevere segretamente informazioni sensibili riguardo le prove successive.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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In generale “L’Uomo Con L’Ombrello” non è affatto un brutto episodio, ma i difetti già evidenziati non gli permettono di brillare particolarmente. In definitiva in questo episodio c’è molta più preparazione per le puntate successive che vera e propria azione.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.