Alla vigilia del finale di stagione, Squid Game regala il suo episodio più corto, con soli 32 minuti di durata contro i soliti 50. Dopo “I VIP“, episodio in cui appunto vengono presentate allo spettatore queste tanto anticipate figure, l’ottava puntata vuole invece focalizzarsi su un altro individuo sempre presente ma mai approfondito: il Front Man.
La narrazione di “Front Man” si dipana principalmente su due fronti: il primo, che vede contrapposti il poliziotto Jun-ho e il misterioso coordinatore che dà il titolo all’episodio, e il secondo focalizzato sugli ultimi tre concorrenti rimasti in gioco. Una scelta lodevole perchè, finalmente viene fatta leggermente più luce su questa figura che, comunque, rimane molto misteriosa anche, se non soprattutto, vista la sua relazione con Jun-ho.
RIVELAZIONI SOAP OPERA
Nonostante la missione autoimposta di consegnare gli organizzatori dei giochi alla giustizia, è sempre stato chiaro ed evidente come il principale obiettivo di Jun-ho fosse quello di trovare il fratello scomparso.
Una delle teorie più gettonate in rete era proprio legata alla sorte di questo personaggio e alla vera identità del Front Man e ovviamente suggeriva che i due fossero in realtà la stessa persona. Ebbene, l’ottavo episodio della serie conferma tale teoria, tentando di renderla un’informazione scioccante per lo spettatore.
Paradossalmente il motivo per cui si sarebbe potuto dare poco credito a queste speculazioni era che fosse invece troppo scontato, facendo coincidere l’identità dell’unico personaggio importante senza nome con quella dell’unico personaggio di cui non si conosce la sorte.
Incredibilmente quello di “Front Man” è uno dei pochi casi in cui sarebbe stata necessaria probabilmente una durata maggiore, così da approfondire il background di In-ho e spiegare allo spettatore come sia diventato il fantomatico Front Man. Il tutto invece si conclude con l’apparente morte di Jun-ho senza dare alcuna informazione al pubblico riguardo questa figura.
È sempre possibile che tale spiegazione venga fornita nel finale, ma con l’ultimo gioco e la risoluzione di tutto ancora da mostrare, la carne al fuoco è già molta. Il penultimo episodio invece probabilmente avrebbe costituito l’occasione ideale per dare un’effettiva conclusione a questa storyline. Soprattutto anche per motivare la scelta di In-ho di uccidere il fratello invece che salvarlo in qualche modo.
GLI ULTIMI TRE
L’episodio si ritrova inoltre a mostrare le conseguenze del quinto gioco, a cui sono sopravvissuti solo tre personaggi.
“Front Man” si concentra sul mostrare il profondo senso di sfiducia e insicurezza trai giocatori rimasti. Nello specifico appare particolarmente intensa la scena della cena, che vede Gi-hun, Sang-woo e Sae-byeok posti ai tre lati di un tavolo triangolare intenti a mangiare scambiandosi sguardi diffidenti.
Come era avvenuto con il “survival game” del quarto episodio, gli organizzatori piantano (neanche troppo velatamente) il seme per mettere i giocatori l’uno contro l’altro prima della competizione finale. Seme che prende la forma di un coltello posto appositamente di fronte a ognuno di loro.
In un clima in cui manca la fiducia nel prossimo e, anzi, si è consci che attacchi a sorpresa e tradimenti siano ordinaria amministrazione, la scelta è implicita: prendere con sé l’arma o meno.
Questa è probabilmente una delle scene più significative dell’episodio e mostra allo spettatore i tre personaggi afferrare quasi immediatamente il coltello. Nel momento in cui anche uno solo di loro entra in possesso di un’arma, diviene infatti praticamente perentorio fare lo stesso per annullare l’altrui vantaggio. Questo rende chiaro come la fiducia trai tre sia ormai praticamente nulla e che anzi coloro che originariamente erano alleati siano ora nemici a tutti gli effetti.
“Front Man” segnerà ad ogni modo l’ultima apparizione di uno dei tre personaggi, ovvero Sae-byeok. Nonostante fosse infatti probabilmente la più meritevole di arrivare alla vittoria, la ragazza ha riportato una grave ferita alla fine del gioco precedente, divenendo in un attimo una facile preda per Sang-woo.
Quella di far ferire Sae-byeok appare purtroppo come una scelta poco sensata però dal punto di vista logico interno alla narrazione. Sarebbe infatti teoricamente nell’interesse degli organizzatori mantenere in salute i vari concorrenti prima del confronto successivo, eppure le condizioni di Sae-byeok sono causate dall’inutile esplosione dei vetri nel gioco precedente (con tanto di rallenty maestosamente kitsch).
Ovviamente il motivo effettivo risiede tanto nel rendere Sae-byeok più vulnerabile quanto nel farle avere un confronto finale più a cuore aperto con il protagonista Gi-hun. Una ragione però poco giustificabile e che va anzi a togliere pathos alla sua morte a fine episodio, evento oramai tutt’altro che inaspettato.
GLI ULTIMI DUE
Sang-woo: “Do you know why your life is so pathetic? Because you ask such dumb questions even in this kind of situation. Because you are such a nosy-ass idiot who’s freaking slow and always have to get into trouble to know it’s trouble!”
Gi-hun: “Sure. It’s all my fault I ended up like this. I’m slow and incompetent. I’m a nosy dimwit who lives off the back of his old mother. But… why is the pride of Ssangmun-dong, the genius Cho Sang-woo of SNU, here?”
Uno dei meriti di questo penultimo episodio è quello di riuscire a costruire bene la rivalità e il risentimento tra Gi-hun e Sang-woo, fino a quel momento apparentemente “amici”.
Di tutti gli atti illeciti e moralmente discutibili perpetrati da Sang-woo nel corso dei vari episodi, quello compiuto ne “I VIP” è l’unico a cui il protagonista assista personalmente, facendogli finalmente aprire gli occhi riguardo la vera natura dell’amico d’infanzia.
La rabbia di Gi-hun viene resa palese ripetutamente nel corso dell’episodio: durante il litigio a inizio puntata; durante la cena, con un gioco di sguardi in grado di comunicare appieno i sentimenti dei personaggi, e infine durante la notte, quando il protagonista si mostra disposto a togliere la vita all’amico.
La morte di Sae-byeok non fa che accrescere tale sentimento, che sicuramente troverà una risoluzione nel finale, in cui i due rivali si ritroveranno a competere l’uno contro l’altro.
Nonostante il titolo sia “Front Man” e quindi lasci intendere che il focus sia posto proprio sull’omonimo personaggio, si può dire che il reale compito dell’episodio sia quello di fornire un preambolo al finale, riuscendo a fornire un antagonista a Gi-hun in vista dell’ultimo confronto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Per quanto prepari il terreno per il finale di stagione (o di serie?), “Front Man” non si può definire un episodio avvincente. I due eventi più importanti sono entrambi ben prevedibili dallo spettatore da subito e non viene dato il dovuto spazio al personaggio che dà il titolo all’episodio.
Buona l’evoluzione del rapporto tra Gi-hun e Sang-woo, ma non è abbastanza per rendere memorabile l’intera puntata.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.