The Last Of Us 1×07 – Left BehindTEMPO DI LETTURA 6 min

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The Last Of Us: Left Behind è un DLC rilasciato dalla Naughty Dog nel febbraio del 2014, rilasciato nel tentativo di dare ulteriore profondità al personaggio di Ellie, qui in compagnia di Riley, sua amica e compagna di stanza nell’orfanotrofio gestito dalla FEDRA in cui la ragazza si trova prima che Marlene e le Lucciole la trovino e la storia vera e propria inizi.
Si tratta quindi a tutti gli effetti di un episodio “filler”, volendo soffermarsi sul fatto che la storia viene momentaneamente lasciata in stasi dando ulteriore spazio al pubblico di scrutare nella profondità dell’animo di Ellie, vivendone tutte le sue paure e tutte le sue disgrazie. La ragazzina, così come aveva confessato a Sam, teme di rimanere sola perché tutta la sua breve vita è stata costellata da abbandoni. L’ultimo in ordine di tempo è quello di Joel che ha cercato di lasciare la giovane a Tommy, salvo poi tornare sui propri passi.
Anche Riley, grande amica di Ellie (nonché sua prima cotta), sembra volerla lasciare, tornando all’orfanotrofio per darle un misero “addio”. Un’instabilità che demolisce le convinzione di una ragazza che non riesce a trovare nè la propria strada nel mondo, nè un faro sul quale poter fare affidamento.

Ellie: “Why do you even care?”
Captain Kwong: “I care because no matter what anyone out there says or thinks…we’re the only thing holding this all together. If we go down, the people in the zone will starve or murder each other. That much I know. There’s a leader in you. And one day, it could be your turn. Or not.”

DOVE CI ERAVAMO LASCIATI?


L’episodio riparte dagli istanti successivi a come era terminato “Kin”: Joel, ferito all’addome, viene bellamente coperto da Ellie in completo stato di panico. Ora che tutto sembrava potersi finalmente sistemare, l’idea della possibile morte di Joel la manda in stato confusionale. Comprensibile quindi che, alla richiesta imperativa di Joel di lasciarlo lì e andarsene, la ragazzina vacilli e sembri accettarne il piano, salvo poi ricredersi e mettersi alla ricerca del necessario per rattoppare il povero Joel.
La parte più corposa della puntata è chiaramente il flashback di Ellie e Riley, antecedente (ma non di troppo) i fatti raccontati in “When You’re Lost In The Darkness” quando lo spettatore ha fatto la sua conoscenza.
All’interno dell’orfanotrofio gestito dalla FEDRA, Ellie è la scapestrata peste che il pubblico già conosce: irriverente, con la battuta pronta e sicuramente una persona che non lascia cadere nessun tipo di provocazione. Per scelta di Druckmann e Mazin, non c’è nessun netto schieramento rispetto alle varie fazioni in gioco (Lucciole, FEDRA, altri gruppi armati): allo spettatore vengono presentati i fatti sotto tutti i vari aspetti e toccherà poi a chi guarda farsi un’opinione al riguardo. Motivo preciso per cui in quest’episodio viene mostrato un aspetto più umano e buono della FEDRA, rappresentato dal Capitano Kwong e dal suo illuminante discorso che sembra smuovere qualcosa nell’animo di Ellie.

Ellie: “Wait. Did you really leave because you actually think you could liberate this place?”
Riley: “Don’t say it like it’s some type of fantasy, Ellie. They’ve done it in the other QZs. Set things right, the way they used to be.”
Ellie: “Yeah, we could do that, too. If you come back, I mean. We’re… we’re, like, the future. You know, we could make things better. We could be running things.”

LEFT 4 DEAD 2: DEAD CENTER


La serata passata al centro commerciale con Riley è un’esplosione continua di emozioni per Ellie: negozi super illuminati, le giostre, le fotografie ricordo, la sala dei videogiochi, i balletti in maschera. Tutta questa felicità, mostrata nel fatiscente decadentismo tipico di The Last Of Us, viene esaltata dal viso semplice e pulito di Bella Ramsey. Ma si tratta di una felicità momentanea. E tutti gli spettatori lo sanno, non solamente chi ha giocato al videogioco: la percezione che qualcosa di terribile stia per avvenire è fuori discussione, ma è la portata del dolore a rendere ancora più toccante gli ultimi istanti di questo episodio.
L’arrivo dell’unico infetto ancora presente nel centro commerciale è rapido, quasi indolore visto che viene eliminato abbastanza rapidamente dalle due giovani ragazze. Sono gli strascichi e le cicatrici ciò che fanno più male. Ellie è rimasta ferita al braccio, la famosa ferita rimarginatasi mostrata più e più volte nella serie. Riley, invece, alla mano. Entrambe sono convinte di avere il proprio futuro segnato, l’idea di una possibile immunità alla malattia ancora non esiste e nemmeno ci si spera. Una fortuna che purtroppo avrà solo Ellie, mentre di Riley è ben chiara la sua fine.
Nei precedenti episodi Ellie aveva appuntato che “in passato aveva ucciso”: risulta facile immaginare che si tratti proprio di Riley, risvegliatasi infetta. Una situazione paradossale e inumana esattamente come quella di Henry e Sam, in grado di segnare chiunque, figuriamoci una ragazzina di 14 anni. Eppure Ellie non cede allo sconforto e, semplicemente, sfrutta questa ennesima cicatrice e questo ennesimo abbandono per fortificare ulteriormente se stessa.

Ellie: “So you leave me. I think you’re dead. All of a sudden, you’re alive. And you give me this night…this amazing fucking night. And now you’re leaving again. Forever. To join some cause I don’t even think you understand. Tell me I’m wrong.”
Riley: “I think… that you don’t know everything. You don’t know what it was like to have a family. To belong. I mean, I didn’t have them for long, but I had them. I belonged to them. And I want that again. Maybe the Fireflies aren’t what I think they are but they chose me. I matter to them.”
Ellie: “You mattered to me first.”

JOEL ED ELLIE: DUE ANIME AFFINI


Joel ed Ellie riescono a completarsi alla perfezione: due caratteri forti molto simili, entrambi burberi, ma accomunati da dolorosissime ferite e cicatrici che celano nel loro animo. Joel teme per Ellie perché intravede in lei la figlia Sarah da tempo scomparsa; Ellie vede in Joel una figura di riferimento nonché la tanto attesa spalla con la quale poter legare più di cinque miseri minuti prima di essere abbandonata o lasciata sola di nuovo. Un legame affettivo strano, ma che lo show della HBO riesce ad elaborare con cura, grazie anche ad un lavoro più che egregio da parte di Pedro Pascal e Bella Ramsey.
Particolarmente toccante la stretta di mano sul finire di puntata tra i due protagonisti.
Nonostante l’ordine di Joel di abbandonarlo, poco dopo Ellie torna da lui con ago e filo per ricucirlo. Un rapido sguardo d’intesa e la tremante mano di Joel si posa su quella di Ellie, stringendola amorevolmente trasmettendo il pensiero che Joel, sotto sotto, stia apprezzando la scelta della ragazzina di rimanergli accanto. Sì, anche i Joel provano dei sentimenti a quanto pare.

“Goodbye.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Joel tratto in “salvo”, quanto meno al coperto, e curato da Ellie
  • La storia di Ellie e Riley
  • La serata al centro commerciale
  • La lotta contro l’infetto e la nascita della famosa ferita di Ellie
  • La terribile fine di un’amicizia
  • Episodio filler? Chissenefrega

 

“Left Behind” sarà anche un episodio filler ma con buona pace del pubblico diciamo un bel “chissenefrega”: c’è da godersi un episodio già annunciato (che la stagione adattasse il primo capitolo videoludico e il DLC era informazione nota) in grado di accompagnare lo spettatore nella vita di Ellie e nella sua “genesi”. Se un episodio di questa qualità, per quanto sia filler, proprio non aggrada, si consiglia di cercare qualche serie più adatta al proprio gusto sulla The CW o su Rete 4.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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