“It comes for the elves, Yennefer. Then comes for the dwarfs. And sooner or later, it comes for everyone. […] Eventually, no one artist is safe!”
“Redanian Intelligence” prosegue nel solco della trama orizzontale già lanciata da “Kaer Morhen“. Continua infatti l’addestramento di Ciri nella fortezza dei Witcher mentre i due fuggitivi, Yennefer e Cahil, sono sempre impegnati nel raggiungere la città di Citra per salvarsi.
In tutto questo la puntata non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto già visto finora. Ma in compenso re-introduce alcuni personaggi che sicuramente faranno piacere ai fan che hanno già seguito le avventure di Geralt di Rivia nella prima stagione.
FAN SERVICE MA FATTO BENE
Sono ben tre infatti i character che in “Redanian Intelligence” vengono riesumati per il solo scopo di creare hype ed aspettative altissime.
Il primo è senza dubbio il bardo Jaskier (Joey Batey) che qui ha fatto decisamente carriera. Il personaggio in questione viene usato sia come “mezzo” per aiutare Yennefer e Cahil nella loro fuga (essendo diventato un “agente segreto” che sfrutta la sua carriera per aiutare gli elfi perseguitati a fuggire dalla Redania), sia come una sorta di meta-narrazione per quanto riguarda il rapporto con il loro stesso fan service. Nella puntata infatti il personaggio racconta del grande successo ottenuto dalle sue canzoni (e certamente i fan ricordano bene di cosa si sta parlando) e delle critiche alla “complessità dei piani temporali narrati”. Un’autoironia che non era assolutamente scontata!
Vengono inoltre ripescati, sempre per la gioia dei fan, i personaggi di Dara (Wilson Mbomio), che si preannuncia uno sviluppo interessante per la trama orizzontale, e di Triss Merigold (Anna Shaffer), qui con una nuova capigliatura rossa che dimostra, a maggior ragione, l’attenzione che gli autori hanno deciso di dedicare al fandom della saga.
ELFI=EBREI?
Così, con una nuova “hit estiva” e personaggi ritrovati, questa seconda stagione procede in maniera lenta ma ragionata. Il che è decisamente un bene per l’attenzione dello spettatore, ma ha il difetto di rendere il tutto tremendamente statico.
Tutta la storyline di Geralt e Ciri ancora fatica ad ingranare, più che altro perché appare come una “pausa necessaria” in attesa che accada un vero plot twist degno di nota.
Da questo punto di vista funziona molto meglio quella di Yennefer e Chail, più che altro perché questi affrontano dei veri pericoli, in un clima di fuga perenne. Non si può inoltre non trovare delle assonanze fra la condizione degli elfi perseguitati e quella degli ebrei durante il regime nazista, elemento che accresce l’empatia nei loro confronti. In questo segmento narrativo gli autori riescono perfino ad inserire un monologo di Jaskier che riprende la celebre poesia “Prima vennero a prendere“.
Il che porta a considerare questo clima di odio e intolleranza nei confronti dei “diversi” (presente in tutto il Continente) come il vero “main villain” dello show. D’altra parte si tratta del vero tema centrale di tutta la saga letteraria di The Witcher.
VILLAIN QUESTI SCONOSCIUTI
Tale leitmotiv è utile soprattutto per compensare la mancanza di un villain veramente carismatico e spaventoso all’interno dello show.
Cosa che non sono né Vizimir di Redania (Ed Birch) né tantomeno Dijkstra (Graham McTavish), che nella scena in cui parla con il gufo diventa involontariamente la parodia di sé stesso.
Non c’è ancora un vero e proprio pericolo tale da far temere per le sorti di Geralt e Ciri, per cui si spera che già dal prossimo episodio lo show cominci a sfornare qualche plot twist degno di nota che smorzi finalmente questo senso di attendismo su cui sembra essersi impantanata questa seconda stagione!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episodio che prosegue sulla linea di quanto visto finora. Ci sono però dei graditi ritorni fra cui il bardo Jaskier e la maga Triss Merigold, che dimostrano l’attenzione che gli autori hanno deciso di riservare al fandom della saga, forse memori degli errori della passata stagione!
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!