Dopo un episodio pilota scaltramente costruito per attrarre la curiosità del telespettatore, il secondo capitolo di Shadow And Bone ha il compito di far addentrare lo spettatore nella storia e catturarne definitivamente l’attenzione.
L’obiettivo è in realtà riuscito solo a metà e la visione della puntata non scorre così speditamente come ci si potesse aspettare; ma pare una scelta quasi obbligata per la serie.
LA PROTAGONISTA
La recensione precedente sottolinea come tutta l’attenzione sia rivolta, ovviamente, alla protagonista, la quale fa scaturire una serie di lecite domande circa il suo ruolo nella storia.
“We Are All Someone’s Monster” non indugia sotto questo punto di vista e chiarisce immediatamente l’importanza di Alina e del suo potere, lasciando intendere l’enorme potenziale che ha la ragazza nello sviluppo della guerra e nell’intera storia. L’episodio, infatti, funge da collante tra il passato della protagonista e il suo ruolo futuro nella guerra: tra i vari flashback che indicano qualcosa in più sull’orfana e sul suo rapporto con l’amico Mel, viene portata avanti la trama della giovane Grisha destinata a qualcosa di più grande. Alina infatti non è solamente una Grisha, ma è una Sun Summoner, ovvero colei che ha il potere di evocare la luce del Sole: l’unico potere in grado di abbattere l’oscurità della Faglia.
Il Sun Summoner, ritenuto da tutti una sciocca leggenda, non passa inosservato al campo di Kribirsk dove il Generale Kirigan si è immediatamente precipitato. Il primo incontro con il personaggio del Generale Ki. si rivela d’impatto, non solo per la bellissima scena costruita con Alina, ma anche (e soprattutto) per l’importanza scenica di Ben Barnes che nel minutaggio dedicatogli si rivela fin da subito un personaggio imponente e carismatico.
La nuova condizione della ragazza come ospite/prigioniera al Piccolo Palazzo dà ufficialmente inizio alle avventure della saga che, da qui in poi, dovrà imboccare la strada giusta. Le buone premesse sembrano esserci.
MOLTI PERSONAGGI, POCA CHIAREZZA
Non è semplice per chi non ha familiarità con la saga di Leigh Bardugo destreggiarsi tra tutti i personaggi presentati in questi primi due episodi. Diverse sono le personalità che si alternano nella seconda puntata e ognuna di esse ha un preciso scopo, ancora non ben comprensibile.
Questo iniziale disorientamento non può, tuttavia, considerarsi una carenza di sceneggiatura: si ricordino i primissimi episodi dei già citati Game Of Thrones (dove il re dei Sette Regni muore al settimo episodio cadendo da un cinghiale) e The Witcher (che ha fatto uscire pazzo chiunque con le varie linee temporali); ragion per cui, si lascia a Shadow And Bone tutta la fiducia e il tempo per sviluppare al meglio la narrazione, non pretendendo certo che sveli le sue carte al solo secondo episodio.
UNA VISIONE ALTALENANTE
Per i motivi sopra detti, la visione di questo secondo appuntamento risulta dispersiva e più volte durante la puntata l’attenzione tende a scemare, per poi intensificarsi in scene più chiare e di immediata comprensione. Tutto ciò fa però parte di un classico secondo episodio di una serie che ha tutte le intenzioni di mettere radici e che deve gettare le basi per una saga coerente e duratura.
Le parti dedicate alla protagonista (e all’interazione con il Generale Kirigan) attraggono fin da subito la curiosità dello spettatore che, affascinato dal misterioso potere, non può che catapultarsi immediatamente nell’episodio successivo. In questo senso l’hype è ben costruito e la serie gioca bene i suoi punti forti, stuzzicando fantasia e curiosità. Fiducia pienamente accordata.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Un classico secondo episodio: un po’ confusionario e altalenante, ma la serie ha tutto il tempo e il modo di dispiegare bene la trama e inserire tutti i tasselli al punto giusto.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.