0
(0)

Sarebbe inutile parlare di tutto ciò semplicemente perché tutto ciò in “Honor” non accade. La midseason premiére è sì portatrice di un evento storico nella mitologia della serie, ma i ritmi sono tutt’altro che serrati e dinamici.
The Walking Dead si riaffaccia nei palinsesti televisivi, spogliati da pause varie causate dalla olimpiadi invernali, e lo fa con due netti tronconi di trama e un’ora scarsa di durata che rappresenta la vera croce dell’episodio in cui muore Carl.
Carl
- In una dilatazione temporale smisurata – elemento di novità della serie – vengono mostrate, nei precedenti episodi, digressioni su Carl e il suo nuovo amico dei boschi.
- In un midseason finale senza fuochi d’artificio (non potevano esserci, quando tutti i precedenti episodi avevano mantenuto lo stesso ritmo) viene inserito un plot twist tanto fuori contesto quanto mediaticamente strategico nel creare attesa nei mesi di pausa.
- Chandler Riggs, interprete di Carl, è un attore adolescente (classe 1999) e come altri suoi colleghi (vedi Jared Gilmore di Once Upon A Time, a proposito di dozzinale) tendono a non rimanere ancorati a lungo in uno stesso show, per diversi motivi (college, scelte di carriera…): la narrativa di The Walking Dead viene quindi piegata a esigenze extra-sceniche.
- Si potrebbe obiettare che nel fumetto l’esito del personaggio è similare e che anche Sasha (e sicuramente altri) hanno abbandonato la serie per questioni extra-sceniche. Vero, però in questo particolare caso è stato monopolizzato un midseason finale, ma soprattutto un’intera midseason premiére.
Insomma, un buon 50% di “Honor” mostra Carl in evidente stato precario di salute in fase di drastico peggioramento. Giusto in tempo, se si pensa che l’intera introduzione dell’episodio rappresenta una specie di inno alla vita, con musica folk sullo sfondo, sole in faccia e tante lettere (anche se il morso infetto era già lì).
Si è voluto dare un saluto degno dell’importanza del personaggio (cosa giusta), infarcendo la puntata di monologhi sussurrati, rendendo quindi Carl un nuovo Gesù sulla croce verso cui tutti rendono omaggio. Interessante la rivelazione finale che mostra come tutte le immagini patinate dei flashforward iniziati nella 8×01 fossero in realtà visioni utopistiche del giovane Grimes in fin di vita. Elemento che non snatura troppo il DNA catastrofista dello show (e però quelle scene ce le siamo dovute sorbire lo stesso, vabbè…).
Se Carl saluta il pubblico con messaggi di pace e amore, è interessante constatare come sia stata parzialmente rovinata anche la sezione adrenalinica di “Honor”. Morgan e Carol lanciati a testa bassa a riprendersi Hilltop danno vita alla vera prosecuzione della guerra con i Saviors. Tutto molto bene, compresa l’apparizione del bimbetto nel finale. Peccato per due macroscopici difetti. Il primo è che con il colpo di scena della 8×08 lo spettatore è stato abbastanza disorientato circa gli eventi della guerra, serve quindi qualche minuto di riepilogo mentale per comprendere il punto di partenza dei due personaggi presi in analisi. Altro problema è il continuo reiterare sulla morale dell’uccidere-non uccidere, come una continua partita a ping pong tra una coppia a caso di personaggi dello show. Senza contare che l’apparente uscita di scena di Ezekiel dava un suo perché a un personaggio che non ha mai rubato il cuore degli spettatori, ripresentandolo così, come se niente fosse. Pronto a riempire di nuovo trame che nessuno vorrà vedere.
Il cliffhanger finale con un Rick ferito su un albero sembra voler continuare la strada della non linearità temporale. Sarebbe ingiusto attribuire a questa scelta stilistica la causa principale della sempre maggiore perdita d’interesse verso la serie.
Si è voluto dare un saluto degno dell’importanza del personaggio (cosa giusta), infarcendo la puntata di monologhi sussurrati, rendendo quindi Carl un nuovo Gesù sulla croce verso cui tutti rendono omaggio. Interessante la rivelazione finale che mostra come tutte le immagini patinate dei flashforward iniziati nella 8×01 fossero in realtà visioni utopistiche del giovane Grimes in fin di vita. Elemento che non snatura troppo il DNA catastrofista dello show (e però quelle scene ce le siamo dovute sorbire lo stesso, vabbè…).
Se Carl saluta il pubblico con messaggi di pace e amore, è interessante constatare come sia stata parzialmente rovinata anche la sezione adrenalinica di “Honor”. Morgan e Carol lanciati a testa bassa a riprendersi Hilltop danno vita alla vera prosecuzione della guerra con i Saviors. Tutto molto bene, compresa l’apparizione del bimbetto nel finale. Peccato per due macroscopici difetti. Il primo è che con il colpo di scena della 8×08 lo spettatore è stato abbastanza disorientato circa gli eventi della guerra, serve quindi qualche minuto di riepilogo mentale per comprendere il punto di partenza dei due personaggi presi in analisi. Altro problema è il continuo reiterare sulla morale dell’uccidere-non uccidere, come una continua partita a ping pong tra una coppia a caso di personaggi dello show. Senza contare che l’apparente uscita di scena di Ezekiel dava un suo perché a un personaggio che non ha mai rubato il cuore degli spettatori, ripresentandolo così, come se niente fosse. Pronto a riempire di nuovo trame che nessuno vorrà vedere.
Il cliffhanger finale con un Rick ferito su un albero sembra voler continuare la strada della non linearità temporale. Sarebbe ingiusto attribuire a questa scelta stilistica la causa principale della sempre maggiore perdita d’interesse verso la serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
“CORAAAALLLL!!!”
How It’s Gotta Be 8×08 | 7.89 milioni – 3.4 rating |
Honor 8×09 | 8.28 milioni – 3.6 rating |
Sponsored by The Walking Dead ITA, The Walking Dead Italia, Andrew Lincoln Italy
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.
Ormai da 4 stagioni il titolo adatto sarebbe the walking NOIA, ma lo hanno pure rinnovato, presumibilmente per un’ultima stagione, visto che ormai non interessa praticamente più a nessuno.
Purtroppo i “nessuno” sono sempre una bella fetta di pubblico, secondo me spremeranno la serie per altre 2-3 stagioni. Spero di sbagliarmi…