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Dopo il giro di boa, uno degli obiettivi da raggiungere era quello, almeno, di mantenere le premesse e le promesse della prima parte di stagione. Da questo punto di vista, volendo avere un quadro complessivo di quanto visto finora, si può dire che l’unica differenza rispetto alle aspettative (non per forza in positivo o in negativo) sia la componente seriale degli attacchi esplosivi. Conoscendo la tipologia di giallo che Veronica Mars regala, non sarebbe stato fuori luogo aspettarsi 8 episodi incentrati unicamente sulla risoluzione dell’unica esplosione avvenuta nella 4×01. Ovviamente la classica ricerca del colpevole non è minimamente spostata da questo cambio di dinamiche. Allo stato attuale le esplosioni sono quattro su cinque episodi (una off-screen e una in questo stesso episodio).
Elemento fondamentale che emerge in “Losing Streak” è il sospetto nei confronti di Nicole, la proprietaria (o ex proprietaria) del locale. Non sarebbe stato difficile indirizzare l’attenzione verso la ragazza dall’accento britannico sin dal primo episodio, vista la reazione nei confronti di una delle prime vittime, reo di un atteggiamento odioso nei confronti di una ragazza priva di sensi. Chi mastica la scrittura thriller o giallistica sa bene come spesso gli autori vogliano dare un taglio amaro alle soluzioni, rendendo colpevole una persona non cattiva fino in fondo, spesso mossa da motivazioni anche “valide”, scagionando colpevoli più gettonati e potenti (in questo caso, potenzialmente, Casablancas).
I sospetti verso Nicole, in questo senso, a tre episodi dalla fine, potrebbero a sua volta non renderla la colpevole finale, cosa che tutto sarebbe tranne che una sorpresa. Ma proseguire con le speculazioni lascia il tempo che trova, visto che basteranno i successivi episodi e le successive recensioni per smentire o confermare quanto ipotizzato qui.
Da inquadrare definitivamente il personaggio di Penn, vera e propria scheggia impazzita dello show, elemento quasi meta della narrazione. Vedere lui e i suoi compari ipotizzare e tirare le somme su misteri che li vedono estranei (se non fosse che Penn è superstite della prima esplosione) riporta alla dimensione dei primi forum televisivi dove si commentava e si facevano ipotesi.
Ma Veronica Mars non è soltanto la fredda prosecuzione delle indagini con piccole note di colore, come il sindaco che corre nudo per Neptune (qualcuno ha pensato alla 1×01 di Black Mirror?). Sicuramente importante la componente delle interazioni umane tra personaggi che sono entrati particolarmente nell’immaginario collettivo del pubblico. Toccante e significativa la scoperta di Veronica a proposito dei problemi di memoria del padre. La figura di Keith è sempre stata universalmente amata dai fan, immagine di un padre e di un uomo totalmente degno di fiducia in un universo narrativo dove le figure maschili sono sempre dipinte dal loro profilo peggiore. Vederlo zoppicare, frequentare specialisti e dimenticarsi le cose è il modo di Rob Thomas di dirci che il tempo è passato non solo perché Veronica e Logan non sono più teenagers, ma anche perché chi era di mezza età prima inizia ora ad accusare degli acciacchi.
A proposito di Keith Mars, il suo essere un personaggio che potrebbe campare di rendita, in quanto a buona scrittura e buona interpretazione, si sposa alla perfezione con la figura dell’ambiguo Clyde, nuovo personaggio che non può che destare comunque lo stesso effetto. L’interazione tra i due porta lo spettatore in un misto tra tenerezza per la sintonia tra due personaggi con un vissuto completamente diverso, ma anche per il continuo senso di pericolo ed ambiguità viste le due fazioni ipoteticamente opposte in cui i due personaggi si trovano. Le rivelazioni che Veronica estorce al giovane rapinatore, inoltre, non mettono Clyde in una posizione tanto favorevole.
Elemento fondamentale che emerge in “Losing Streak” è il sospetto nei confronti di Nicole, la proprietaria (o ex proprietaria) del locale. Non sarebbe stato difficile indirizzare l’attenzione verso la ragazza dall’accento britannico sin dal primo episodio, vista la reazione nei confronti di una delle prime vittime, reo di un atteggiamento odioso nei confronti di una ragazza priva di sensi. Chi mastica la scrittura thriller o giallistica sa bene come spesso gli autori vogliano dare un taglio amaro alle soluzioni, rendendo colpevole una persona non cattiva fino in fondo, spesso mossa da motivazioni anche “valide”, scagionando colpevoli più gettonati e potenti (in questo caso, potenzialmente, Casablancas).
I sospetti verso Nicole, in questo senso, a tre episodi dalla fine, potrebbero a sua volta non renderla la colpevole finale, cosa che tutto sarebbe tranne che una sorpresa. Ma proseguire con le speculazioni lascia il tempo che trova, visto che basteranno i successivi episodi e le successive recensioni per smentire o confermare quanto ipotizzato qui.
Da inquadrare definitivamente il personaggio di Penn, vera e propria scheggia impazzita dello show, elemento quasi meta della narrazione. Vedere lui e i suoi compari ipotizzare e tirare le somme su misteri che li vedono estranei (se non fosse che Penn è superstite della prima esplosione) riporta alla dimensione dei primi forum televisivi dove si commentava e si facevano ipotesi.
Ma Veronica Mars non è soltanto la fredda prosecuzione delle indagini con piccole note di colore, come il sindaco che corre nudo per Neptune (qualcuno ha pensato alla 1×01 di Black Mirror?). Sicuramente importante la componente delle interazioni umane tra personaggi che sono entrati particolarmente nell’immaginario collettivo del pubblico. Toccante e significativa la scoperta di Veronica a proposito dei problemi di memoria del padre. La figura di Keith è sempre stata universalmente amata dai fan, immagine di un padre e di un uomo totalmente degno di fiducia in un universo narrativo dove le figure maschili sono sempre dipinte dal loro profilo peggiore. Vederlo zoppicare, frequentare specialisti e dimenticarsi le cose è il modo di Rob Thomas di dirci che il tempo è passato non solo perché Veronica e Logan non sono più teenagers, ma anche perché chi era di mezza età prima inizia ora ad accusare degli acciacchi.
A proposito di Keith Mars, il suo essere un personaggio che potrebbe campare di rendita, in quanto a buona scrittura e buona interpretazione, si sposa alla perfezione con la figura dell’ambiguo Clyde, nuovo personaggio che non può che destare comunque lo stesso effetto. L’interazione tra i due porta lo spettatore in un misto tra tenerezza per la sintonia tra due personaggi con un vissuto completamente diverso, ma anche per il continuo senso di pericolo ed ambiguità viste le due fazioni ipoteticamente opposte in cui i due personaggi si trovano. Le rivelazioni che Veronica estorce al giovane rapinatore, inoltre, non mettono Clyde in una posizione tanto favorevole.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Viste le diverse carte che continuano a essere messe in tavola, è difficile ipotizzare una soluzione più di un’altra. Difficile anche pensare di non rimanere soddisfatti qualora l’andamento dovesse rimanere questo.
Heads You Lose 4×04 | ND milioni – ND rating |
Losing Streak 4×05 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.