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“I found out what the secret to life is. Friends. Best Friends.”
Questa volta è una citazione di Pomodori Verdi Fritti Alla Fermata Del Treno, il film del 1991, che segue le vite di 4 protagoniste femminili alla scoperta dell’amore e dell’amicizia, ad ispirare il titolo dell’episodio di Why Women Kill, con una semplice ma efficace sostituzione di vocabolo: “life” con “murder”, “vita” con “omicidio”.
Ancora una volta, il titolo dell’episodio dà qualche ulteriore indizio sugli elementi che comporranno il quadro drammatico di omicidi che, presumibilmente, sarà svelato solo nel finale. Questa volta ci si incentra sul concetto di amicizia, esplorato in modo ben diverso da Marc Cherry nel corso dello show: da un lato l’inaspettato rapporto tra Beth Ann e April, dall’altro l’amicizia falsa e superficiale tra Simone e Naomi o l’altrettanto inaspettato rapporto tra Simone e il quasi ex-marito.
Nella recensione dell’episodio precedente si parlava dell’incredibile forza d’animo delle protagoniste femminili degli show di Marc Cherry che le rende inarrendevoli di fronte alle situazioni più disparate che si trovano davanti. Beth Ann è sicuramente l’emblema di questo concetto e in questa puntata ne da ulteriore prova. Anche quando sembra decisa a vuotare il sacco, coglie al volo l’opportunità di tenersi stretto il marito con una importante “white lie”, cui fa riferimento l’intermezzo sonoro extra-diegetico del trio di cantanti che apre e chiude l’episodio. Puntata dopo puntata, è sicuramente il personaggio di Ginnifer Goodwin a confermarsi il più complesso e accuratamente caratterizzato. Non è facile rendere credibile il mix di sentimenti che attanagliano tale personaggio, divisa tra il contrasto e l’affetto per l’amante del proprio marito, ma la scrittura del personaggio e l’interpretazione della Goodwin rendono la tenera ma tenace Beth Ann incredibilmente realistica e apprezzabile. La Beth Ann di Marc Cherry non è una semplice donna tradita che cerca di tenersi il “nemico” vicino per poterlo sconfiggere ma una che, inizialmente costretta nei suoi tempi e nel tessuto sociale borghese a cui appartiene, si riscopre in grado di empatizzare e stringere amicizia con quella stessa donna che potrebbe rovinarle il matrimonio, riuscendo a vedere la ragazza fragile che si cela dietro questo ruolo. Praticamente un’inconsapevole femminista ante-litteram che trasforma la famigerata competizione femminile nella tanto anelata, anche in tempi odierni, solidarietà. Beth Ann è una donna sola e sofferente che vuole riprendere in mano la sua vita ma al contempo non buttare via quella che ha con un marito che ama veramente. Nonostante il dolore o, forse, proprio per il dolore che la terribile perdita vissuta ha inflitto loro, entrambi sono legati da un vero sentimento che fa tremare di paura Beth Ann nel momento in cui capisce che tutto potrebbe finire a causa dell’irrimediabile evento della gravidanza e piangere il marito nel momento in cui crede che la moglie sia malata. E’ così che prende il sopravvento lo spirito di sopravvivenza di una donna che sa essere sensibile ma, evidentemente, anche spietata, in grado di inventare di sana pianta una bugia tanto crudele verso l’uomo che ama.
Spirito di sopravvivenza è anche quello che anima, in altra maniera, Simone che capisce di dover arrendersi alla natura della situazione creatasi con il marito e invece di combattere una lotta inutile e fine a sé stessa decide di prendere consapevolezza della fine del matrimonio ma della forza del sentimento, comunque reale, che la lega all’uomo che ha sposato. Sarebbe tutto molto nobile se non fosse che questo cambio di atteggiamento è avvenuto in un batter d’occhi. Letteralmente dalla sera alla mattina Simone passa da moglie tradita, ferita e sofferente a migliore amica con tanto di battutine e allusioni sessuali al marito e al suo spasimante. Sicuramente si poteva pensare di rendere questo passaggio in modo più naturale con tempi più lunghi e contrasti più diluiti nel tempo invece che con una lite furibonda che sfocia nell’epifania sul vero amore che vuole render felice l’altro anche a scapito della propria felicità. Se l’accelerazione di questo processo serviva a giungere alla rivelazione finale della malattia di Karl, non si capisce perché questa fosse necessaria all’interno di questa puntata, già densa di plot twist, seppur nella storyline di un’altra protagonista (prima l’annuncio della gravidanza di April, poi la bugia di Beth sulla finta malattia).
Sarebbe stato forse più calibrato incentrare questa puntata su Beth Ann e lasciare il processo di maturazione di Simone e Karl avviarsi più lentamente sullo sfondo, per sfociare nella prossima puntata. Questo sarebbe stato però contrario alla struttura che sta tenendo lo show che, puntata dopo puntata, porta avanti le storyline in modo abbastanza parallelo, senza concentrarsi più su una che sull’altra a seconda degli episodi. Tant’è che anche quella oggettivamente meno interessante, ossia quella ambientata nel 2019 con Eli, Taylor e Jade, subisce un bel twist. Nonostante questo, non si può non continuare ad evidenziare come i personaggi di questo trio siano troppo bidimensionali (anche la ricaduta di Eli nella droga sembra quasi macchiettistica) rendendo la loro storyline ancora poco appassionante.
Ancora una volta, il titolo dell’episodio dà qualche ulteriore indizio sugli elementi che comporranno il quadro drammatico di omicidi che, presumibilmente, sarà svelato solo nel finale. Questa volta ci si incentra sul concetto di amicizia, esplorato in modo ben diverso da Marc Cherry nel corso dello show: da un lato l’inaspettato rapporto tra Beth Ann e April, dall’altro l’amicizia falsa e superficiale tra Simone e Naomi o l’altrettanto inaspettato rapporto tra Simone e il quasi ex-marito.
Nella recensione dell’episodio precedente si parlava dell’incredibile forza d’animo delle protagoniste femminili degli show di Marc Cherry che le rende inarrendevoli di fronte alle situazioni più disparate che si trovano davanti. Beth Ann è sicuramente l’emblema di questo concetto e in questa puntata ne da ulteriore prova. Anche quando sembra decisa a vuotare il sacco, coglie al volo l’opportunità di tenersi stretto il marito con una importante “white lie”, cui fa riferimento l’intermezzo sonoro extra-diegetico del trio di cantanti che apre e chiude l’episodio. Puntata dopo puntata, è sicuramente il personaggio di Ginnifer Goodwin a confermarsi il più complesso e accuratamente caratterizzato. Non è facile rendere credibile il mix di sentimenti che attanagliano tale personaggio, divisa tra il contrasto e l’affetto per l’amante del proprio marito, ma la scrittura del personaggio e l’interpretazione della Goodwin rendono la tenera ma tenace Beth Ann incredibilmente realistica e apprezzabile. La Beth Ann di Marc Cherry non è una semplice donna tradita che cerca di tenersi il “nemico” vicino per poterlo sconfiggere ma una che, inizialmente costretta nei suoi tempi e nel tessuto sociale borghese a cui appartiene, si riscopre in grado di empatizzare e stringere amicizia con quella stessa donna che potrebbe rovinarle il matrimonio, riuscendo a vedere la ragazza fragile che si cela dietro questo ruolo. Praticamente un’inconsapevole femminista ante-litteram che trasforma la famigerata competizione femminile nella tanto anelata, anche in tempi odierni, solidarietà. Beth Ann è una donna sola e sofferente che vuole riprendere in mano la sua vita ma al contempo non buttare via quella che ha con un marito che ama veramente. Nonostante il dolore o, forse, proprio per il dolore che la terribile perdita vissuta ha inflitto loro, entrambi sono legati da un vero sentimento che fa tremare di paura Beth Ann nel momento in cui capisce che tutto potrebbe finire a causa dell’irrimediabile evento della gravidanza e piangere il marito nel momento in cui crede che la moglie sia malata. E’ così che prende il sopravvento lo spirito di sopravvivenza di una donna che sa essere sensibile ma, evidentemente, anche spietata, in grado di inventare di sana pianta una bugia tanto crudele verso l’uomo che ama.
Spirito di sopravvivenza è anche quello che anima, in altra maniera, Simone che capisce di dover arrendersi alla natura della situazione creatasi con il marito e invece di combattere una lotta inutile e fine a sé stessa decide di prendere consapevolezza della fine del matrimonio ma della forza del sentimento, comunque reale, che la lega all’uomo che ha sposato. Sarebbe tutto molto nobile se non fosse che questo cambio di atteggiamento è avvenuto in un batter d’occhi. Letteralmente dalla sera alla mattina Simone passa da moglie tradita, ferita e sofferente a migliore amica con tanto di battutine e allusioni sessuali al marito e al suo spasimante. Sicuramente si poteva pensare di rendere questo passaggio in modo più naturale con tempi più lunghi e contrasti più diluiti nel tempo invece che con una lite furibonda che sfocia nell’epifania sul vero amore che vuole render felice l’altro anche a scapito della propria felicità. Se l’accelerazione di questo processo serviva a giungere alla rivelazione finale della malattia di Karl, non si capisce perché questa fosse necessaria all’interno di questa puntata, già densa di plot twist, seppur nella storyline di un’altra protagonista (prima l’annuncio della gravidanza di April, poi la bugia di Beth sulla finta malattia).
Sarebbe stato forse più calibrato incentrare questa puntata su Beth Ann e lasciare il processo di maturazione di Simone e Karl avviarsi più lentamente sullo sfondo, per sfociare nella prossima puntata. Questo sarebbe stato però contrario alla struttura che sta tenendo lo show che, puntata dopo puntata, porta avanti le storyline in modo abbastanza parallelo, senza concentrarsi più su una che sull’altra a seconda degli episodi. Tant’è che anche quella oggettivamente meno interessante, ossia quella ambientata nel 2019 con Eli, Taylor e Jade, subisce un bel twist. Nonostante questo, non si può non continuare ad evidenziare come i personaggi di questo trio siano troppo bidimensionali (anche la ricaduta di Eli nella droga sembra quasi macchiettistica) rendendo la loro storyline ancora poco appassionante.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Tra personaggi ben caratterizzati e personaggi che lo sono molto meno la creatura di Marc Cherry continua a essere una piacevole visione settimana dopo settimana.
Practically Lethal In Every Way 1×06 | ND milioni – ND rating |
I Found Out What The Secret To Murder Is. Friends. Best Friends. 1×07 | ND milioni – ND rating |
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