Un nome insolitamente irriverente, che non può che rimandare al cult di Vince Gilligan, dà il titolo alla seconda puntata della “prima seconda stagione” mai realizzata dai Marvel Studios tra le innumerevoli serie uscite su Disney+.
“Breaking Brad” si riferisce, ovviamente, al personaggio di X-5, partito in missione per conto del generale Dox sul finale del precedente episodio per ritrovarlo nei primi minuti a vivere la sua vera vita, nel 1977, prima di entrare a far parte della TVA. Si sarà auto-falciato? Avrà ucciso il suo omologo della Sacra Linea Temporale? Poco importa.
Ciò che è importante è il suo vero nome, Brad Wolf. Attore hollywoodiano che cita l’omonimo personaggio fumettistico con il titolo del film al cinema. Avendo a disposizione solo sei episodi Loki non sembra per fortuna voler frenare, regalando un altro episodio pieno di ritmo, ben diretto e con la solita ciliegina sulla torta che è la colonna sonora di Natalie Holt. La chimica tra Tom Hiddleston e Owen Wilson è degna dei migliori buddy movie, e l’ultima nota di merito è il ritorno in pianta stabile dell’amata Sylvie.
ALLA RICERCA DI SYLVIE
Loki inizia in grande spolvero “Breaking Brad”, sfoggiando la vasta gamma di poteri tra illusioni e inganni per catturare il fuggitivo X-5 nel 1977. La sua missione è ovviamente quella di trovare Sylvie, la sua variante di cui si è innamorato, dando adito a interessanti analisi psicologiche sul narcisismo del personaggio Asgardiano.
La ricerca passa per l’interrogatorio di X-5, che rappresenta una classica sequenza a cui Loki ha abituato il suo pubblico, vestendo le tinte del poliziesco. Il dio dell’inganno e Mobius recitano egregiamente le parti del poliziotto buono/poliziotto cattivo, mostrando una chimica già presente nella prima stagione, ma qui ormai consolidata.
Come già intravisto nella scena post-credit della season première Sylvie, dopo aver ucciso Colui Che Rimane, si è ritrovata in Oklahoma nel 1982, iniziando un lavoro da McDonald’s. Una trovata pubblicitaria molto efficace, in particolar modo per la contestualizzazione storica della narrazione. Lo stile, definibile vintage agli occhi dello spettatore, del fast food in cui lavora la variante Asgardiana, aiuta subito lo spettatore a identificare l’epoca storica e a dare un ordine generale alle idee e agli avvenimenti. Infatti per una serie che gioca su piani temporali e multiversi, è fondamentale imprimere nella messa in scena una chiarezza nella spiegazione.
X-5: “See, I’ve read your file. It’s you! You’re the problem. Every time we’ve ever found a you. Problem is, you think you’re special but you’re not. So it doesn’t matter what outfit you put on, play dress-up or all the little lies you tell your friends or even the lies you tell yourself. At the end of the day, you just make everything worse. For Mobius, for B-15… For your mother. ‘Cause that’s what you do. You lose. You loser.”
GENOCIDIO DI RAMIFICAZIONI
Fortunatamente la scrittura di Eric Martin riesce bene nel districarsi e rendere fruibile la narrazione, evitando “spiegoni” inutili ma fornendo sempre tutto ciò che serve allo spettatore per comprendere ciò che sta guardando. In più, Martin risulta accreditato come autore di tutti e sei gli episodi di questa seconda stagione: un buon segno che dovrebbe forse lasciar presagire, unito all’annunciata mancanza di reshoot, un prodotto lineare nello sviluppo e quindi coerente con sé stesso.
Ciò che sta pesando finora su questo inizio di stagione sembra forse la mancanza di un antagonista carismatico, capace di mantenere alta la tensione nel pubblico. Non riesce nel ruolo infatti il generale Dox, responsabile della falciatura indistinta di tutte le ramificazioni della Sacra Linea Temporale. La sequenza in cui i suoi sottoposti distruggono le varie linee temporali risulta anche abbastanza efficace, tuttavia è proprio il carisma del villain che viene meno. Il tutto mentre si attende l’annunciata apparizione di Jonathan Majors che dovrà togliersi di dosso le numerose critiche giunte dopo Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
DISASTRO IMMINENTE
L’ingresso in scena di Kang (o di una sua variante) viene più e più volte teaserato anche da Ouroboros in “Breaking Brad”. Infatti, il Telaio Temporale sembra destinato ad esplodere per il sovraccarico di linee temporali, causando probabilmente la distruzione della TVA intravista nella toccata e fuga fatta da Loki nel futuro nel precedente episodio. OB aggiunge che solo Colui Che Rimane, creatore dell’intera TVA, potrebbe accedere al Telaio per risolvere il problema, quindi sembra sempre più prossimo un ritorno di Jonathan Majors in scena.
Resta solo da vedere sotto quali sembianze (chi ha visto la seconda scena dopo i titoli di coda di Ant-Man and the Wasp: Quantumania potrebbe già farsi un’idea). Tutte le strade sembrano portare a Ravonna Renslayer, ex giudice della TVA, scomparsa dalle scene con un tempismo fin troppo sospetto. In più, la registrazione ascoltata da Loki nel precedente episodio sembra presagire aria di complotto tra lei e Colui Che Rimane.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Loki consegna un secondo episodio perlomeno coerente con le premesse iniziali e che, a sua volta, promette di proseguire sulla stessa scia. Basterebbe questo alle serie dei Marvel Studios.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.