Documentary Now! 4×03 – Two Hairdressers In BagglyportTEMPO DI LETTURA 3 min

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Documentary Now! 4x03 RecensioneRecensire un episodio di Documentary Now! è un esercizio retorico niente male. Da un lato, alla quarta stagione, è molto facile individuare e riconoscere caratteristiche tipiche di questo particolare show; d’altra parte lo show stesso non vuole trasmettere o comunicare granché. Ecco perché magari non è sempre semplicissimo parlarne.
O meglio. Non è che Documentary Now! non abbia granché da dire, anzi. L’antologica rassegna di mockumentary parodizza non poco con opere passate e la sua ironia ha diversi gradi di sottigliezza. Ma semplicemente il tutto è alla superficie: si prende in giro un documentario esistente (o, come in questo caso, due) con situazioni assurde. Stop. Le immagini dicono tutto e tanto basta.

RIPRODUZIONE D’EPOCA


Documentary Now! vuole essere solo sulla carta una serie minimal. Non si ride di pancia e in maniera esplosiva, è vero, ed è raro assistere ad improvvisi cambi di ritmo (come d’altronde avviene normalmente nei documentari). Eppure la raffinatezza con cui viene presentata la messa in scena è assolutamente degna di nota. “Two Hairdressers In Bagglyport (1994)” è ambientata negli anni 90, quindi le luci e i colori non sono troppo diversi da quelli di “Soldier Of Illusion“, ma lo spettatore non stenta a credere di trovarsi un decennio dopo circa.
Occorre ricordare che una delle protagoniste di episodio è una truccatissima Cate Blanchett, a dimostrazione che lo show, come molte altre volte in passato, non si fa scrupoli a far mettere in gioco figure di altissimo profilo cinematografico e televisivo. Viene da figurarsi il momento in cui Armisen e soci si presentano dalla star dicendole di dover interpretare una vedova, con il marito morto seppellito da mattoni da lui stesso montati male, che viene presa a lavorare da una parrucchiera. Maldestra, con poca eleganza e unica addetta alle foto, tutte prontamente bocciate dalla titolare.
Menzione per il sempre camaleontico Fred Armisen, questa volta postino inglese dalla folta chioma.

DIALOGHI


E chiaramente, nel contesto apparentemente piatto e noioso di un hairdresser, i dialoghi hanno al loro interno delle perle di surrealismo come solo la comicità di Documentary Now! sa proporre. Dalla signora che vede tornare dopo la guerra un figlio con fattezze diverse e che parla un’altra lingua (ma impossibile che suo figlio si sarebbe dovuto travestire da qualcuno diverso da lui che finge di essere lui, come fa notare giustamente la signora), a quella che assiste il marito morente in un insieme di dettagli scabrosi. Fino ad arrivare a una delle clienti abituali che viene addirittura rapita, con tanto di richiesta di riscatto.
Se Edwina risulta essere l’unica “normale” in quel contesto, è necessario che sia fornita anche a lei una qualche eccentricità. Ecco quindi che diventa totalmente schizzinosa con i servizi fotografici, tanto da sfregiare i lavori di professionisti con punti interrogativi e domande assurde.

RIDERE E SORRIDERE MA NON PER FORZA


Lo si è ripetuto già in diverse recensioni di Documentary Now! ma è il caso di ribadirlo, soprattutto dopo un episodio come questo 4×03. Ciò che gli autori cercano è presentare una fotografia, un paesaggio di una realtà (presunta) reale. La parodia subentra quando, in un contesto perfettamente verosimile, si inseriscono particolari tutt’altro che plausibili. Lo spettatore non deve ridere di gusto per il cambio repentino di ritmo o per la battuta esplosiva, ma sorridere e sghignazzare per qualcosa di assurdo che gli si para davanti, senza la minima variazione di ritmo narrativo.
Tra l’altro non è neanche obbligatorio che rida o sorrida, basta solo la presa di coscienza della quantità di assurdità che gli si sono palesate davanti, magari ridendoci più avanti nel tempo, ripensandoci.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’anziana signora rapita
  • In generale i dialoghi all’interno del negozio
  • La bambina che passa davanti alla parrucchiera, alla fine arrestata
  • Armisen postino britannico
  • Una camaleontica Cate Blanchett
  • Episodio in generale molto più in sordina di altri
  • Che fine ha fatto Bill Hader?

 

L’episodio in generale ha al suo interno l’inconfondibile DNA di Documentary Now!, tuttavia risulta maggiormente sottotono rispetto ad altre puntate che hanno ben abituato lo spettatore.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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