The Blacklist 9×08 – Dr. Razmik Meier (No. 168)TEMPO DI LETTURA 3 min

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Per quanto riguarda il caso di giornata, l’episodio segue, veloce e sicuro, la via maestra tracciata da Law & Order. Un omicidio porta all’altro, gli altarini si scoprono via via e, alla fine, il colpevole è un personaggio insospettabile (ma non troppo).
Altro ingrediente fondamentale della ricetta è l’ispirarsi a vicende realmente accadute, tratte dalle prime pagine dei giornali. Si citano infatti i medici sportivi dell’ex Germania Est, i loro maneggi ai tempi della Guerra Fredda e i programmi statunitensi per dopare atleti del calibro di Lance Armstrong (non si fanno nomi, ma il riferimento è chiaro). Il tutto risulta gradevole.
Cosa più importante, però, è la ripresa dei punti principali della trama orizzontale dello show dopo la pausa dell’episodio precedente.

DONALD E ALINA


Si resta in tema di droga con le vicende riguardanti Ressler e la sua dipendenza dagli antidolorifici.
Questa sotto trama ha il pregio di utilizzare in modo interessante e significativo anche il personaggio di Alina Park. Tra i due, infatti, si è creato un rapporto sincero, anche se non privo di contrasti, complice la copertura di lei al test tossicologico di lui. Per ora, è più soddisfacente vederla battibeccare con il collega che interagire col marito. Non si sa come si evolverà il rapporto tra i due ma, dati i trascorsi sentimentali di Ressler, sarebbe consigliabile non spingersi troppo oltre.
Nel frattempo, fa piacere, nel finale, vedere lui affrontare i suoi problemi di petto, con il metodo del “Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli” brevettato da Vittorio Alfieri.

I GUAI DI COOPER


Nuove analisi scagionano Harold Cooper dall’accusa di avere ucciso l’amante della moglie. Ci sono anche le prove di come lui sia stato narcotizzato. Paradossalmente però, questo causa nuove complicazioni al vice direttore dell’F.B.I., in quanto va a scontrarsi con i maneggi fatti precedentemente per insabbiare il caso (complice la moglie stessa).
Qualcuno lo vuole incastrare e i sospettati principali restano sempre Cynthia Panabaker e Red, con una lieve preferenza per quest’ultimo.
Per il momento, l’unica cosa certa è un nuovo cadavere legato alla vicenda, consegnato sui piedi dello stesso Cooper come un topolino ucciso dal gatto. Questa sotto trama si contrappone alle altre, in quanto non c’è un personaggio in cerca di purificazione e redenzione, ma uno che si impantana sempre più, anche se non si esclude un colpo di reni finale a risolvere tutto per il meglio.

RED E LE SUE QUESTIONI DI FAMIGLIA


Non è usuale, ma scalda il cuore, vedere il Concierge del Crimine vivere un momento di serenità, con la donna amata, la sorella di lei e un amico intento a cucinare. Sembra un quadretto messo lì giusto per far capire allo spettatore quale sia la posta in gioco e cosa Red abbia da perdere (perché c’è sempre qualcosa da perdere).
La serenità è infatti subito turbata da una rivelazione: Dembé non si è accorto di Vandyke, intento a pedinare Lizzie per ucciderla.
Per Red questo è molto peggio dell’altra accusa mossa all’amico africano: aver fatto leggere a Lizzie la lettera che non avrebbe dovuto consegnarle. Su quest’ultimo punto Dembé non ha rimorsi né rimpianti. Anzi, è fiero di aver agito prima che fosse troppo tardi.
L’accusa di negligenza, quasi sicuramente, verrà esaminata meglio nel prossimo episodio. Sarà infatti dedicato a narrare come l’agente Zuma si sia unito all’F.B.I. e cosa abbia fatto negli ultimi due anni.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La determinazione di Ressler
  • Buon utilizzo di Alina Park
  • Momenti in famiglia per Red

 

La trama orizzontale fa qualche passo avanti, in attesa di qualcosa di meglio per i prossimi episodi. Da tempo, cioè almeno da quando è entrata in scena la finta Katarina Rostova, manca il villain iconico e di spessore. L’eccezione potrebbe essere Neville Townsend, a cui però non è stato nemmeno intitolato un episodio.
Le sotto trame restano quindi il principale motivo di interesse per continuare la visione e, beninteso, non sarebbe male se arrivasse qualche chiarimento riguardo ai principali misteri su cui lo show si fonda, o se venisse utilizzato il ruolo di Red come Skinner. Non sembra saggio contare su molte stagioni ancora per riprendere la storia. Rispetto all’episodio precedente, il voto comunque si alza.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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