Spesso, quando si recensisce The Last Man On Earth, una delle migliori comedy prodotte dalla Fox, viene lodata l’atipicità della serie, sia per quanto riguarda l’ambientazione (un mondo post-apocalittico), sia per quanto concerne una tendenza alla trama verticale abbastanza più spiccata che nelle classiche comedy broadcast. Ebbene, leggendo queste due caratteristiche, lo spettatore di The Good Place non può che notare come esse si adattino benissimo anche alla serie NBC, creata da Michael Schur: sin da subito, infatti, questa comedy (che ha avuto anche il merito di rivitalizzare il reparto comedy del network del pavone, che era veramente scarno e in crisi) è ambientata in una location certamente particolare, ossia l’aldilà, e, sin dal pilot, ha deciso di non avere quasi per niente delle trame verticali, puntando tutto sull’avanzamento di trama.
Questa scelta è certamente coraggiosa e segna il tentativo, da parte dei network broadcast, di raggiungere il livello dei rivali via cavo, i cui prodotti dalla durata di 20/30 minuti (nella maggior parte dei casi non è propriamente corretto chiamarli comedy, vista la loro struttura) sono moderni, innovativi, ben scritti e non puntano solo sulla risata istantanea di pancia, bensì anche su un’evoluzione significativa dei personaggi e su diversi momenti di vero e proprio drama. Anche in questi casi, però, molto raramente si ricorda di un prodotto così tanto indirizzato verso la trama verticale (per fare un esempio, Silicon Valley, Veep, Bojack Horseman e altri hanno degli episodi filler e qualche episodio autoconclusivo, cosa che in The Good Place praticamente non si è mai vista): è quasi sorprendente, infatti, ripercorrere mentalmente tutti gli eventi accaduti dal pilot, andato in onda oramai un anno e mezzo fa, e rendersi conto che tutto ciò sia successo in appena 24 episodi da 20 minuti (per intenderci, in una stagione di The Big Bang Theory o di Modern Family).
Cosa ancora più importante, inoltre, è che, durante tutto questo tempo, il livello qualitativo mantenuto è stato decisamente alto, sintomo di una costanza invidiabile.
Jason: “Oh! I’m gonna order the Rooty Tooty Fresh ‘N Fruity!”
Michael: “No. Sorry. In this realm, IHOP stands for “Interdimensional Hole of Pancakes. ” You don’t really eat these pancakes. It’s more like they eat you.”
Jason: “Okay. I’ll get eggs, then.“
In pratica, ciò che si vuol far notare in queste righe è come lo show abbia lavorato sin da subito su un binomio, e come questa scelta si sia rivelata azzeccatissima. Prendiamo in esame, ad esempio, questa puntata: da un lato c’è la trama, con le avventure dei protagonisti e il loro tentativo disperato di arrivare dal giudice per cercare di essere ammessi al vero Good Place. Oltre a questo, però, c’è una serie di elementi di contorno, vero punto di forza di questo prodotto, che innalzano ancora di più la valutazione e la qualità: idee come quelle esposte al museo, con un forte richiamo alla quotidianità (una delle costanti dello show) sono semplici ed al tempo stesso efficaci, d’impatto.
Una delle criticità, da sempre collegata a serie tv come questa, è legata alla durabilità; quando se ne parla, però, ci si riferisce sempre al primo aspetto citato in questo paragrafo, ossia alla trama (che, procedendo a questo ritmo abbastanza sostenuto, rischia di esaurirsi molto presto); il rischio maggiore, invece, potrebbe essere corso dalla seconda variabile: in caso gli elementi di contorno diventassero ripetitivi e banali, il tutto ne risentirebbe moltissimo; del resto, scarse idee a livello di trama possono essere risolte diluendo un po’ il contenuto delle puntate, ma alla scarsità di idee per quanto riguarda l’ambito delle trovate comiche può sancire un tracollo. Ovviamente, per il momento non sembra esserci la minima traccia di questo potenziale rischio però, considerando il rinnovo già ottenuto, è sembrato opportuno spendere due parole per descrivere le eventuali problematiche future, dato che di quelle presenti c’è ben poco da dire.
Eleanor: “That’s really great. But I don’t think now’s the time.”
Michael: “See, the trolley problem forces you to choose between two versions of letting other people die. And the actual solution is very simple. Sacrifice yourself.“
Sarà interessante, inoltre, vedere quali saranno le sorti dell’architetto di quartieri. Sembra improbabile, infatti, che egli verrà sottoposto al trattamento di pensionamento, dato che Danson è una delle star dello show (e ha anche ricevuto un premio ai “Critics’ Choice Awards”, sempre molto importante per show broadcast con ascolti non fenomenali); non è escluso, considerando il legame ormai creato nel Team Cockroach, che gli altri membri del gruppo possano compiere il gesto più umano di tutti (parafrasando Michael nello scorso episodio) e decidano di intraprendere una missione suicida per salvarlo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Best Self 2×10 | 3.11 milioni – 1.0 rating |
Rhonda, Diana, Jake And Trent 2×11 | 3.00 milioni – 1.0 rating |
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.