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In questa terza stagione particolare attenzione è stata data all’aspetto propagandistico: infatti in “The New Colossus” si assiste a un progetto per la rimozione della Statua Della Libertà con la sostituzione di questa con un monumento nazista e la bellissima scena iniziale che si vede nell’open cold ne è il naturale proseguimento. Con il progetto “Jahr Null” visto che ormai gli Stati Uniti sono militarmente soggiogati, il Reich pensa bene di iniziare a demolire la cultura americana tramite la rimozione di monumenti simbolo e massicce operazioni propagandistiche che porteranno a un anno zero per il Reich americano. A questo si ricollega l’ampia glorificazione della morte di Thomas, sfruttata per far avanzare la carriera del padre e far leva sulle giovani menti da indottrinare verso i valori nazisti. E’ sicuramente un nuovo filone narrativo estremamente interessante per un regime totalitario che necessita di tali dinamiche al proprio interno ed è giusto che vengano utilizzate per parlare di altro che non siano intrighi politici e azioni violente. D’altronde la Resistenza, tramite i dipinti di Frank, non sta forse facendo la stessa cosa ma con l’obiettivo opposto? La propaganda è necessaria per entrambe le fazioni in campo.
In questo episodio si confermano alcune costanti, sia positive che negative, che in questa stagione hanno accompagnato lo spettatore. Prima di tutto l’eccessivo screen time dedicato alla parentesi lesbica tra Thelma e Nicole è veramente irritante, nonché completamente inutile, per ora, ai fini della trama orizzontale. Sarebbe stato meglio dedicare tale tempo al personaggio di Frank che, dipinti a parte, è stato sfruttato veramente poco e risulta essere quasi ininfluente per la storia. Una narrazione composta da tante, troppe, storyline parallele che hanno frammentato eccessivamente il racconto, già viziato da una sistemica lentezza non facilmente digeribile.
Inoltre visti i tanti conflitti tra le varie fazioni in campo, senza dimenticare quelle personali e i famosi filmini, aprire un terzo fronte, quello della neutral zone, dedicandole tanto tempo non fa che aumentare la carne al fuoco con il rischio però di non riuscire a chiudere i tanti filoni narrativi aperti, visto che alla conclusione di questa terza stagione mancano solo due puntate. Le pedine sono tutte in movimento con Juliana che raggiunge il territorio di Reich lasciando dietro di sé la consueta scia di morti, Kido che arriva nella zona neutrale e Tagomi che subisce un attentato da parte di uno dei sicari di Himmler, evento che a inizio stagione avrebbe probabilmente richiesto diversi episodi per essere portato a termine. Una serie quella di casa Amazon che continua ad avere una cura maniacale per ogni piccolo dettaglio e una resa visiva complessiva semplicemente perfetta, una vera goduria per gli spettatori, grazie soprattutto all’ampio budget a disposizione. Negli ultimi due episodi sicuramente non si vedrà la chiusura di tutti i filoni narrativi in atto poiché lo show ha già portato a casa il rinnovo per una quarta stagione. Tuttavia è auspicabile un rapido avanzamento degli eventi e qualche morte eccellente, per sfoltire una narrazione bulimica che ha un gran bisogno di concentrarsi su minori storyline.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un buon episodio per The Man In The High Castle e pieno di eventi, che prosegue sulla falsariga delle puntate precedenti, anch’esse piene di azione e intrighi politici. Purtroppo nonostante la terza stagione fino ad ora sia stata migliore rispetto alla seconda, continuano a rimanere tutti quegli elementi negativi che negli anni hanno sempre penalizzato uno show che potenzialmente, per le tematiche e le ingenti risorse messe in campo, poteva essere veramente un capolavoro. La valutazione è sufficiente, ma i rimpianti sono tanti. È lecito aspettarsi molto di più.
Excess Animus 3×07 | ND milioni – ND rating |
Kasumi (Through The Mists) 3×08 | ND milioni – ND rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.