Come dicevano i saggi di Westeros: quello che accade a Driftmark rimane a Driftmark. Comprensibilmente.
L’episodio che segue gli eventi di “The Princess And The Queen” è il secondo, insieme a “We Light The Way“, a non offrire alcun tipo di salto temporale e a riprendere le fila delle storyline esattamente da dove erano state lasciate nella puntata precedente. Anche perchè un altro salto temporale vedrebbe Viserys morto ancora più invecchiato e praticamente pronto a passare all’aldilà.
La morte dell’ennesima moglie di Daemon questa volta costringe tutte le famiglie a riunirsi per i funerali in quel di Driftmark e questa è l’occasione per far esplodere parte di quei dissapori latenti, riportare alla luce segreti (di Pulcinella) e stringere nuove alleanze in vista di una grande faida famigliare che è pronta ad esplodere da un momento all’altro. E bisogna dare atto a George R. R. Martin e Ryan Condal che questa faida è stata costruita in maniera sorprendentemente curata ed è in grado di battere qualsiasi tipo di soluzione narrativa circa draghi e battaglie, due elementi che avrebbero potuto essere dei cosiddetti low-hanging fruits molto facili da sfruttare.
Aemond: “Do not mourn me, Mother. It was a fair exchange. I may have lost an eye… but I gained a dragon.“
LA PRIMA SCURISSIMA METÀ
“Driftmark” è il terzo episodio di House Of The Dragon che si può fregiare di avere Miguel Sapochnik come regista dopo la series premiere e la scorsa puntata. In generale questo dovrebbe essere un pregio visto che Sapochnik ha addirittura vinto un Emmy per la regia di “Battle Of The Bastards” ed è stato nominato per un altro con “The Long Night“. Tuttavia proprio quest’ultima nomination era stata circondata di critiche perchè, quando venne mandato in onda, il terzo episodio dell’ottava stagione era assurto agli onori della cronaca per un difetto fondamentale che a livello visivo non può non essere notato e, sfortunatamente, incide nella visione della puntata in sè: l’oscurità. Detto in un altro modo: non si vede niente e l’immagine di recap dell’episodio è scelta per ricordarlo.
Dopo aver visto questo episodio è lecito considerare Sapochnik come un recidivo che non ha imparato moltissimo dalle critiche (anche costruttive) ricevute in passato che sono poi esplose in decine di meme. Se da un lato si può apprezzare la scelta di optare per il massimo realismo scenico in cui l’unica fonte di luce è quella lunare e delle stelle, dall’altro non si può che considerare la scelta come piuttosto sconsiderata vista l’oggettiva difficoltà nel guardare le scene tra Rhaenyra e Daemon e quelle con Aemond e Vhagar.
Ad aumentare il fastidio generale della prima metà dell’episodio, arriva anche una lentissima introduzione che segue i funerali della defunta moglie di Daemon, Laena Velaryon, un’introduzione utile ad enfatizzare tutte le faide personali in atto tra consanguinei e non a palazzo ma che, di per sè, non offre molto altro ad uno spettatore assetato di sangue e parzialmente confuso dalla situazione.
Viserys: “Aemond look at me. Your king demands an answer. Who spoke these lies to you?”
Aemond: “It was Aegon.”
Viserys: “And you, boy? Where did you hear such calumnies Aegon! Tell me the truth of it!”
Aegon: “We know, Father. Everyone knows. Just look at them.“
LA SECONDA ANSIOLITICA METÀ
A partire da quando la luce ritorna ad illuminare le scene di “Driftmark”, il ritmo e la tensione contemporaneamente si riaccendono assicurando tutta una serie di situazioni ed eventi che, visti senza la precedente metà, avrebbero portato la puntata a raggiungere serenamente il massimo dei voti.
La drammatica escalation di eventi, partita puerilmente come ripicca di Aemond per la mancanza di un drago, si trasforma velocemente in un alterco tra coetanei che hanno assorbito come delle spugne l’odio e i litigi dei genitori fino a riversarli a livello personale in quest’occasione. Una scena oggettivamente potente ma anche importante per l’imprevedibilità della situazione che avrebbe potuto portare anche alla morte di uno dei ragazzi e che invece si è materializzata nella perdita di un occhio da parte di Aemond. Un occhio che scoperchia un vaso di pandora nel cuore della notte e che segna di fatto il cambiamento ufficiale nelle relazioni tra i vari personaggi che, fino ad ora, non erano mai arrivati direttamente (ma indirettamente si) alle mani.
È palese anche a Viserys che uno scontro tra le fazioni per il trono sia ormai inevitabile, palese perchè da un lato la sua autorità è ancora rispettata dai più ma dall’altro è beatamente ignorata dalla moglie Alicent che, di fatto, autorizza l’utilizzo della forza per arrivare ciò che vuole. Si può dire che Viserys in quest’episodio concluda il suo ciclo diventando uno spettatore allo stesso gioco del trono che aveva cercato in tutti i modi di evitare ma che alla fine si è manifestato ugualmente. Con somma gioia solo dello spettatore.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Driftmark” è come un diesel che parte lentamente per crescere con il passare del minutaggio. Il ritmo iniziale però ha un prezzo da pagare nella votazione finale, specialmente se afflitto ulteriormente da una luminosità praticamente inesistente per gran parte dello stesso periodo. Sapochnik ha peccato di hybris.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.