Guardare Them è un po’ come trattenere il respiro. Il battito cardiaco aumenta, il corpo si irrigidisce sperando che qualcosa avvenga per poter finalmente tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia, quando finalmente si crede di poter respirare, ecco che qualcosa di spaventoso e terrificante subentra. C’è un nuovo respiro da trattenere e un nuovo motivo per spaventarsi.
È proprio quello che succede in “Covenant I.”, il quinto episodio di Them, che è il più breve (dura a malapena 33 minuti) ma senza ombra di dubbio il più agghiacciante visto finora.
L’episodio viene sin da subito presentato su Prime Video con un avvertimento e per la prima volta questa comunicazione diventa più che necessaria, considerando che quello che viene mostrato potrebbe turbare profondamente il pubblico.
“The following program contains scenes that display graphic content and violence, including sexual violence and violence against a minor. Viewer discretion is advised.”
La crudezza e la vicinanza alla verità nell’episodio 5 sono le caratteristiche che più colpiscono: quello che viene mostrato era l’America e serve come un terribile monito per non ripetere simili errori.
La puntata si divide fondamentalmente in due parti.
NEGRO BLOOD
L’episodio si apre con un gruppo di uomini bianchi che stanno mappando le zone in cui le famiglie nere si stanno effettivamente trasferendo a Compton. Si discute di tassi d’interesse e di quanto bisognerebbe addebitare ai neri. È chiaro che i dirigenti li stiano usando per attuare i loro piani di monopolio.
Them sceglie di mostrare la sottile linea che separa il razzismo sistematico e il bisogno di sfruttarlo per fare soldi da parte dei ricchi uomini bianchi e lo fa sembrare come se fosse tutto normale.
Si scopre, inoltre, che lo stesso meccanismo era già stato adottato in precedenza anche per la famiglia Johnson. L’agente immobiliare dice loro di ignorare la clausola “Negro blood”, ma allo stesso tempo gli consiglia di trasferirsi di notte per non dare nell’occhio.
LA SCENA SHOCK
Con “Covenant I.”, la serie torna nel North Carolina, riportando il pubblico proprio alla scena presente in apertura del primissimo episodio. Tale scena, fortissima nella sua crudezza, può davvero colpire il pubblico più sensibile, essendo una delle scelte di sceneggiatura più coraggiose di tutto il panorama televisivo odierno.
Una donna visita la casa e canta “Black Joe” a Lucky. La donna è palesemente interessata a Chester, per questo chiede a Lucky se può avere il suo bambino. All’improvviso, due uomini irrompono in casa insieme alla donna e violentano ripetutamente Lucky. La donna avvolge il piccolo Chester in un lenzuolo (“Cat in the bag”) e inizia a farlo roteare sopra la sua testa, facendolo sbattere e lanciandolo ai due uomini. Lucky vede morire il proprio figlio mentre viene violentata.
La scena è scioccante, estenuante e malvagia, così ben costruita e diretta da Janicza Bravo che a guardarla sembra di essere lì a viverla. Il vero orrore deriva non dai jump scare (ampiamente presenti nella serie) ma da scelte come queste, che mostrano eventi fittizi ma non troppo lontani da quanto subito dalla popolazione di colore nel corso della storia.
Lo stato d’animo di Lucky si trasforma dunque nel centro nevralgico dell’episodio, che diventa fondamentalmente esplicativo. C’è un motivo se le figlie degli Emory si chiedono se lei sarà mai più la stessa e c’è sempre un motivo se sono preoccupate.
Ciò che contraddistingue questa rappresentazione del pregiudizio degli anni ’50 è che, grazie alle magnifica performance di Deborah Ayorinde, si ha un profondo senso di consapevolezza di quanta energia sia necessaria per andare avanti in un mondo implacabilmente ostile, con il conseguente esaurimento.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’episodio 5 di questo gioiellino targato Prime Video presenta una sequenza traumatica che fa inorridire il pubblico.
Gli sceneggiatori di Them, capitanati da Little Marvin, optano per una scelta coraggiosa che va premiata. Scelgono di svelare il nodo nella psiche di Lucky che più stava creando curiosità e aspettative. In tal modo, una svolta simile che ci si sarebbe aspettata nel finale, viene concessa esattamente al giro di boa, dimostrando che c’è ancora molto da affrontare.
Non si può certo dire che Them tenga il suo pubblico a corto di domande e misteri da svelare.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.