L’introduzione dell’episodio è veloce e senza preamboli. Si ricomincia esattamente da dove erano rimasti il personaggio della dottoressa Perillos e un po’ anche la sua interprete, Laverne Cox, veterana di Orange Is The New Black.
La blacklister di giornata, infatti, è in carcere, dove non dimentica di spendersi per migliorare le condizioni di vita delle sue compagne di sventura. Questo rende il personaggio più complesso e incisivo, aggiungendo valore alla puntata.
Si entra comunque subito nel vivo dell’azione: la dottoressa viene reclutata da Wujing e pensa subito a chiudere la partita con Dembé. Il tutto, senza dimenticare di mettersi un rossetto glitter per affrontare la grande battaglia, perché i dettagli sono importanti.
PERILLOS VS. DEMBÉ: SECONDO ROUND
Stavolta l’agente Zuma non sfoggia prodezze fisiche o balistiche. Questo dispiace, sembra quasi un segno di invecchiamento del personaggio, o di rassegnazione all’inevitabile (parallela a quella dell’amico Red). Un elemento rimane per fortuna inalterato: l’assoluta lealtà di Dembé, determinato a morire, ma non a piegarsi o a parlare, nonostante la tortura.
Riguardo a questo modo di gestire la sottotrama, viene da chiedersi se questa scelta di stare un po’ sotto tono non dipenda dall’addio di Jon Bokenkamp, uno degli showrunners originali.
Non meno sotto tono pare il destino assegnato alla dottoressa Perillos, o almeno così sembra. Wujing, infatti, ordina ai suoi scagnozzi di “liberarsi di lei“, come fosse una mosca fastidiosa. Questo dispiacerebbe, perché eliminerebbe in fretta un personaggio in grado di dare grandi soddisfazioni. Si spera in una reazione combattiva da parte della scienziata e nel fatto che non sempre la parola “Conclusion” nel titolo indica la morte del soggetto.
ROBERT VESCO: CONCLUSION
A questo proposito, c’è invece da segnalare la dipartita, con tutti gli onori e visione chiara del cadavere, di Robert Vesco. Si parlava, in una precedente recensione, di un gioco di tradimenti pronto a scattare tra il Concierge del Crimine, Wujing e lo stesso Vesco. Era solo questione di tempo.
La soluzione è, probabilmente, quella che più soddisfa e scalda il cuore del pubblico: Robert ha fatto finta di allearsi con i cinesi per aiutare il vecchio amico Red. Da incallito criminale tutto d’un pezzo, inoltre, agisce disposto a pagare il prezzo pieno delle sue azioni, “da vero uomo”, come si sarebbe detto una volta. Dispiace soltanto pensare a quanto ora Red sia un po’ più solo, anzi molto.
In realtà, nel numero dei suoi amici più intimi ci sarebbero anche Ilya Koslov e Ivan Stepanov (con un numero molto alto in classifica). Non si sa quale fine abbiano fatto, ma un loro ritorno non guasterebbe.
COSA POTREBBE RISERVARE IL FUTURO
In generale, l’episodio in oggetto dà l’impressione di essere solo la prima parte di un lungo film, destinato a dipanarsi almeno nelle prossime tre puntate. Una sarà dedicata all’ormai celeberrimo freelancer, poi seguiranno altre due intitolate all’esperto in fake news via internet Bo Chang, meglio noto come The Troll Farmer. I due sono già stati nominati, perché rientrano nei piani di Wujing.
Una buona quota di azione e adrenalina, fra mosse e contromosse, non dovrebbe quindi mancare. Potrebbe anche riaffiorare quel cupo mordente che sembra svanito dalla morte di Lizzie, al termine dell’ottava stagione. Un auspicio è che Red sia là dove le cose avvengono. Ultimamente, infatti, la sua presenza si è spostata molto dietro le quinte e ben poco si sa, o si può intuire, di cosa stia combinando.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Puntata in cui il blacklister di giornata rappresenta davvero un valore aggiunto, come non si vedeva da un po’. Al punto che, come si diceva sopra, è lecito sperare in una lotta all’ultimo sangue della dottoressa Perillos per sfuggire ai sicari cinesi. Anche la sottotrama di Robert Vesco chiude degnamente un cerchio. Stacey Keach saluta il pubblico raccontando un gustoso aneddoto degno delle Storione della Buonanotte di Red, come meglio non si potrebbe.
Purtroppo, il voto non si alza a causa della mancanza del mordente di un tempo e della poca chiarezza su quali siano le intenzioni e i progetti del personaggio principale. Si ha la brutta sensazione che Lizzie fosse quasi una presenza negativa e, una volta eliminata, tutto sembra contare poco o, comunque, può essere sistemato senza grandi clamori.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).